Ferrari, i sostituti: da Giunti a Bearman, i ferraristi "occasionali"

Ferrari, i sostituti: da Giunti a Bearman, i ferraristi "occasionali"© Getty Images

Bearman, il più giovane pilota di sempre a correre con la Ferrari, si aggiunge ad una schiera ben nutrita: da Giunti e Merzario fino a Salo e Fisichella, ecco la storia di chi si è ritrovato a correre per il Cavallino Rampante in maniera inaspettata

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12.03.2024 12:31

Per alcuni è stata una chiamata improvvisa, per altri il coronamento di una carriera, tra chi non ci sperava più e chi invece si era abituato ad una lunga attesa apparentemente senza fine. Può esserci modo e modo di correre per la Ferrari, soprattutto quando lo si fa da sostituti: storie diverse e disparate, ma tutte quante accomunate dal sogno di vestirsi un giorno di Rosso, che sia per una gara o per una vita intera.

Ci sono i titolari e poi ci sono loro, quelli chiamati a tappare un buco, a prendere in mano un volante che nelle intenzioni era destinato ad altri. Loro che, in modo del tutto originale, sono riusciti a ritagliarsi una dignitosa avventura a Maranello, nella consapevolezza di aver vissuto un'esperienza bramata da tutti ma negata a molti. Ogni tanto la scena se la sanno prendere anche loro, quelli inizialmente destinati al ruolo di comparsa, di personaggi secondari, di gente lontana dalla ribalta: attori non protagonisti, ma stupendi interpreti di una storia che, anche grazie a loro, ha saputo regalare sceneggiature degne di nota. Da Giunti a Bearman, da Villeneuve a Salo, ecco la carrellata di chi sulla Ferrari ha corso in qualità di panchinaro di lusso. 

Vecchie abitudini

Se togliamo all'incirca i primi 20 anni della Formula 1, un ventennio in cui correre con più vetture di gara in gara cambiando i piloti era la regola, il discorso dei "sostituti" inizia a prendere forma all'inizio degli anni '70. Nel 1970, ad esempio, al fianco di Jackie Ickx di tanto in tanto si alternano Ignazio Giunti e Clay Regazzoni sulla seconda Ferrari 312 B, con Clay che riesce pure a vincere a Monza.

1972: Galli e Merzario

Due anni più tardi è lo stesso Regazzoni a saltare le tappe in Francia e Gran Bretagna per indisposizione: nel primo caso al suo posto corre Nanni Galli mentre in Inghilterra tocca ad Arturo Merzario, poi in gara anche in Germania sulla terza Ferrari insieme a Ickx e Regazzoni, al rientro dopo l'infortunio al braccio. Quello di Brands Hatch 1972, con Arturo, era stato l'ultimo caso prima di Oliver Bearman a Jeddah 2024 di un pilota che debuttava in F1 a bordo di una Ferrari. Arturo lo fece alla grande con la 312 B2, con un 6° posto che all'epoca assegnava un punto. 

1976, Monza: l'ultima volta con tre Ferrari

Si arriva poi al 1976, l'anno del terribile incidente di Niki Lauda al Nurburgring. Le condizioni di Niki sono critiche ed Enzo Ferrari ingaggia Carlos Reutemann per il GP Italia, dopo aver corso il GP Olanda con il solo Regazzoni. Tuttavia, Lauda compie un recupero lampo e, sia per difendere la leadership in campionato sia infastidito dalla chiamata di Enzo all'argentino, torna subito in macchina a Monza: in quell'occasione dunque Reutemann da possibile sostituto diventa terzo pilota (chiuderà 9°), nell'ultima occasione in cui il Cavallino Rampante ha schierato tre vetture ufficiali al via di un GP.

1977: debutta Gilles Villeneuve

L'anno dopo Niki Lauda porta a casa il secondo titolo della carriera ma, ad iride conquistato ed in rotta di collisione con Enzo Ferrari, decide di non prendere parte alle ultime due gare. Il Drake lo sostituisce con un semi-sconosciuto Gilles Villeneuve, campione di motoslitte che aveva disputato appena una gara in F1, a Silverstone 1977 con la McLaren. Gilles corre con la Rossa in Canada ed in Giappone (senza prendere punti) ed è l'inizio di una storia che farà consumare fiumi d'inchiostro.

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