GP Cina: le pagelle

Max Verstappen: 10

Corre contro se stesso e non fa nemmeno più niente per nasconderlo, anche perché vorrebbe dire negare l’evidenza. Come al solito quando la guida si fa meno intuitiva e si deve correre di fino tra gestione e velocità, Perez è due passi indietro mentre lui fa ciò che vuole, compreso chiedere delle regolazioni diverse sulla macchina dopo una sprint comunque dominata. Cinque pole di fila in avvio di campionato, inoltre, non si vedevano dal ‘99 (Hakkinen): agli altri non sta rimanendo davvero più nulla.

Verstappen: "Macchina sui binari, faceva ciò che volevo"

Lando Norris: 9

Otto volte è giunto secondo, in sei occasioni dietro a Verstappen: se l’affidabilità della Red Bull fosse inferiore, probabilmente sarebbe il primo a trarne beneficio. Intanto, continua a ritoccare in positivo le sue statistiche, dopo una corsa al di là delle aspettative sue e della McLaren: pensava di prendere quasi mezzo minuto dalle Ferrari, invece ha battuto pure una Red Bull. Nell’attesa, un giorno, di battere pure l’altra, quello dell’amico Max, che nel frattempo gli ha offerto il viaggio di rientro verso l’Europa sul suo jet.

Norris: "Ci aspettavamo di prendere 35" dalla Ferrari e invece..."

Fernando Alonso: 7

In tanti si sono chiesti perché gli abbiano montato una soft al momento della prima safety car, ma la spiegazione è semplice: l’unico set di hard nuovo che gli era rimasto lo aveva montato al giro 11, e non avrebbe avuto possibilità di arrivare alla fine con tempi decenti. Così, al muretto si inventano una parte finale in due tronconi, con un set di soft nuovo ed un altro di medie, nuovo pure quello. A quelle condizioni, l’unico imperativo era spingere fino alla fine: un po’ di meritato divertimento dopo aver fatto faville in qualifica (due volte terzo), pur conscio dei limiti della AMR24 sul passo gara. Alla fine 7° e col giro veloce: data la strategia nel finale obbligata, impossibile fare di più, pur partendo dalla prima fila.

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