Qualifiche GP Austria: il debriefing del Red Bull Ring

Qualifiche GP Austria: il debriefing del Red Bull Ring© Getty Images

Nelle ultime sei edizioni di questo GP, ben quattro volte Max Verstappen ha visto per primo la bandiera a scacchi. E non dimentichiamo che eravamo nel pieno dell’era Mercedes, ma a Zeltweg può succedere di tutto

Giorgio Ferro

09.07.2022 11:54

Dopo il tanto spettacolare quanto caotico finale di Silverstone, le F1 sono tornate subito in pista. Siamo al Red Bull Ring, a casa dei leader in classifica. Ci verrebbe da dire, fortunatamente. Perché così la gran parte di tifosi Ferraristi che si sono infastiditi – vabbè, usate pure voi il termine più appropriato, tanto ci siamo capiti – della gestione del muretto in terra inglese ha subito la possibilità di distrarsi con una nuova tappa di questo avvincente Mondiale. E perché anche i responsabili di Maranello possono finalmente mettersi alle spalle – o sotto il tappeto, decidete voi – un weekend di polemiche.

Quindi, basta con le discussioni e guardiamo avanti.

Nel Red Bull Ring

In Austria la F1 ci ha corso ben 4 volte negli ultimi due anni falcidiati dalla pandemia. Le statistiche ci dicono che nelle ultime sei edizioni di questo GP, ben quattro volte Max Verstappen ha visto per primo la bandiera a scacchi. E non dimentichiamo che eravamo nel pieno dell’era Mercedes. Quindi, a maggior ragione quest’anno, se c’è un favorito, costui non può che avere il nome del campione del mondo in carica.

Il format di questo weekend rispolvera la Sprint Race che si svolgerà nel pomeriggio e determinerà la vera starting grid del GP. La sessione di qualifiche che ha determinato che Verstappen – sì, ancora lui – partirà davanti a tutti nella “garetta” di oggi.

Ma il nostro debriefing non si ferma qui perché la consueta Mappatura delle Efficienze ci guida nell’identificare i temi rilevanti di quest’ora cronometrata.

Max e la Rossa

E’ nel primo settore che il pilota olandese fa la differenza su Leclerc. Trattandosi di una curva a 90 gradi e di due rettilinei, è evidente che la discriminante prestazionale è rappresentata dall’efficienza in rettilineo, che nel caso della F1-75 è inferiore a quella della vettura progettata da Newey. E’ un dato di fatto ormai oggettivamente riconfermato in tutti i round fin qui effettuati e lo troviamo anche sulla Mappatura delle Efficienze di questa qualifica. Che poi parliamo di poco più di un decimo eh, quindi è davvero un’inezia. Ora, che sia un quid che manca al motore o, piuttosto, che a Maranello la deportanza la pagano tanto in Cx, questo non lo possiamo affermare. E’ un dettaglio. Ma, lo diciamo sempre, il Motorsport è tutto una questione di dettagli…

Negli altri due settori le prestazioni della Rossa di Charles – ma anche Sainz è lì attaccato – e della Red Bull di Max sono assolutamente identiche. Il che vuol dire che dal punto di vista del carico aerodinamico, delle qualità telaistiche e, in generale, della capacità di sfruttare il grip degli pneumatici, le due vetture si equivalgono. Quindi il finale è, teoricamente, tutt’altro che scritto.

Mercedes is back

Lo avevamo già scritto qualche settimana, condividendo quello che allora era soltanto un nostro presentimento poggiato su qualche sfocato dettaglio. La W13 sta progressivamente diventando una vettura guidabile e performante. I riscontri cronometrici ed i camera car dello Spielberg ci confermano quanto avevamo già capito a Silverstone. Gli sviluppi che i tecnici di Brackley hanno progressivamente portato in pista si sono rivelati azzeccati. La vettura non salta più come un canguro nei rettilinei e in curva sembra essere diventata un po’ più docile. Un po’…

No, non va ancora sui binari come una volta. E ne sono dimostrazione lampante le due uscite di pista di Hamilton e Russell che hanno purtroppo assai ridimensionato una prestazione che stava diventando assolutamente notevole. Non tutte le uscite di pista sono tuttavia uguali. Sia Lewis che George sono andati fuori non perché sorpresi da una vettura imbizzarrita, quanto perché stavano spingendo tanto. Forse troppo. Sicuramente perché se la sentivano, in quanto questa W13 sta iniziando a dar loro feedback positivi.

Con i danni procurati alle vetture è ragionevole pensare che oggi saranno costretti a partire dal fondo della griglia, perlomeno Lewis. Ma se analizziamo bene i tempi nei tre settori del tracciato austriaco, possiamo renderci conto che Lewis ha registrato un tempo sul giro ideale di soli tre centesimi peggiore di quello di Sainz.  Avrebbe dunque potuto partire in seconda fila e sarebbe stato tutto un altro film, anche perché il distacco da Verstappen si è ormai assottigliato a soli due decimi. E considerando da dove erano partiti a inizio anno, è tanta roba…

I punti si raccolgono domenica

L’abbiamo scritto prima. Red Bull e Ferrari sono vicinissime anche su questo circuito. E lo sarebbero pure le Mercedes se non fossero finite contro le barriere. E’ quindi ragionevole pensare che sarà una Sprint Race molto equilibrata, dove peraltro nessuno vorrà prendersi dei rischi perché, lo abbiamo visto, le barriere al Red Bull Ring sono lì che aspettano minacciose. Finire nella ghiaia o, peggio, a muro domani pregiudicherebbe fortemente il Gp di domenica. Che poi è quello che porta i punti importanti. Nella Classifica Costruttori alla Ferrari ne mancano 63 dalla Red Bull. Non possiamo fare a meno di considerare che, se le Rosse fossero arrivate al traguardo nella medesima posizione conquistata nelle qualifiche del sabato, oggi avrebbero ben 72 punti in più. E la Red Bull ne avrebbe in cascina 80 di meno. Fate voi i conti, possibilmente senza arrabbiarvi troppo…

Questa considerazione non è fatta per girare il coltello in quella piaga che vorremmo dimenticare, quanto piuttosto per ribadire che non c’è più altro tempo per gli errori. E che sarebbe auspicabile invertire radicalmente questo bilancio negativo. Anche e soprattutto per dare il giusto riconoscimento al pilota che – cerchiamo di essere intellettualmente onesti ed oggettivi – più si sta sbattendo per tirare fuori dalla palude un team che da tempo ormai immemorabile non si siede laddove merita, nell’Olimpo di questa F1.


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