Classica apertura mentale per Lewis Hamilton nei confronti di un GP-evento che ha fatto parlare tantissimo senza che sia stato effettuato ancora un solo giro di pista
Tanto parlare di Las Vegas e della Formula 1 che si appresta a correre sulla Strip, sei chilometri e più di asfalto tra i casinò e gli hotel di lusso, tra le luci di una città dove la percezione del Gran Premio pare essere molto diversa rispetto a quella che si ha dall'esterno e da addetti ai lavori.
Dall'annuncio dell'introduzione in calendario, il Gran Premio di Las Vegas ha catalizzato le attenzioni, le critiche, alimentato l'attesa: se n'è parlato tanto senza che una monoposto sia ancora passata su uno dei cordoli del circuito.
Dai biglietti con prezzi stellari ai biglietti invenduti. Dai pacchetti extra-luxury per i clienti vip alle hospitality e le tribune degli sponsor disseminate tra una curva e l'altra, con prezzi ben lontani dai tagliandi di un "prato" qualsiasi di una gara europea. Grandezze impossibili da paragonare. Poi, gli orari inconsueti del programma di gara.
"Non capisco come riusciremo a muoverci, come arriveremo dalla pista all'hotel, ci sarà così tanta gente", commenta Hamilton verso il week end di gara.
Lewis che ai cambiamenti della Formula 1 dà sempre il benvenuto, che sia un format di week end alternativo o l'apertura verso una città come Las Vegas. "Sarà strano, sarà un'esperienza strana e credo che la cosa migliore da fare sia andarci con una visione aperta, senza dei giudizi, idee predeterminate e cose del genere. Semplicemente, ammirare tutto quando saremo lì.
Guidare sotto le luci darà la sensazione di essere in un film al casinò. Sarà un week end folle, sarà difficile e anche interessante capire come restare concentrati", dice a Sky Sports.
"La gente arriverà da ogni parte per il Gran Premio, è fantastico che ogni città in America offra un'atmosfera differente ma hanno in comune dei tifosi davvero incredibili, appassionati davvero dello sport".
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