Las Vegas è il posto giusto per una grande sorpresa

Las Vegas è il posto giusto per una grande sorpresa

Il ritorno della F.1 nel Nevada promette colpi di scena, secondo l'ex pilota Enrico Bertaggia

13.11.2023 11:48

Sempre meglio il tracciato nel deserto del Nevada che quelli degli arabi e la considerazione non è mica politica, per niente, ma solo sportiva. Nella speranza di vivere finalmente una gara non solo esotica e patinata, oltre che glamour, ma soprattutto incerta, aperta ed emozionante. Las Vegas sarà il GP più strano e atipico dell’anno. Un concentrato della spettacolarità, delle contraddizioni e delle esagerazioni della F.1 di oggi. Con la sorpresa e il colpo di scena dietro l’angolo, just around the corner. Tra alberghi immensi e la tribuna centrale, con biglietti a 5.000 euro a weekend, venerdì, sabato e domenica inclusi.

GP Las Vegas, gli orari di Now, Sky e TV8

Las Vegas, tra luci, freddo e possibile pioggia

Ne parlo con Enrico Bertaggia, plurivincitore dei cittadini più prestigiosi della F.3, da Monaco a Macao, e ora gestore di un’avviata scuola di pilotaggio e driving experience, la Dream Racing, proprio nella capitale del gioco d’azzardo. "Il tracciato è interessante e intrigante - spiega Enrico -, bello lungo con i suoi 6,201 chilometri e dotato di due generosi rettilinei, il primo subito dopo quello di partenza e l’altro opposto. La parte più sorprendente e guidata sarà quella che circonda 'La Sfera', la struttura incredibile ad aspetto cangiante che tutte le sere sta presentando un concerto degli U2. E francamente sono diversi i fattori su cui riflettere e dai quali attendersi cose forse mai viste prima". Per esempio? "Per esempio, la sede stradale dei rettilinei lunghi è piuttosto stretta: ci entrano quattro macchine di serie e non più. Poi una cosa di cui tener conto è la temperatura: la gara si correrà alle 22 ora locale e la sera nel deserto del Nevada fa freddo, roba tipo 5 o 6 gradi, mentre il giorno ora non si va oltre i 24 gradi. E gare di contorno non ce ne saranno, per cui questa sarà di sicuro la corsa più ghiacciata sul tracciato meno gommato della storia moderna. Qui le gomme faranno una fatica boia eaentrare in temperatura e questi sono temi molto stimolanti quanto estremi, per cercare di capire il senso della competizione. Si gareggerà in notturna ma non siamo certo a Singapore, tutto il contrario: il clima sarà secco e gelido, penso, non certo umidissimo e soffocante, macché. A rendere più intriganti le cose, per il prossimo weekend le previsioni meteo danno possibilità di pioggia. Tra i fattori estremi, la velocità, perché penso che 340-350 all’ora si raggiungeranno, eccome. In ogni caso i sorpassi saranno molto meno agevoli di quanto si potrebbe immaginare".

Se si guarda la piantina del vecchio circuito di Las Vegas, che la F.1 utilizzò nel 1981 e nel 1982 e la si confronta con questo, si capisce che allora si andò semplicemente a disputare due finali del mondiale nel parcheggio del Caesar Palace, correndo in una sorta di kartodrono gigante, mentre stavolta si va veramente nel cuore della città, sempre ammesso che Vegas lo abbia, un cuore. "Tutto vero. E aggiungo anche che non è che si senta particolarmente l’atmosfera della F.1, anzi. Pochi manifesti in giro e non molta euforia nell’aria. C’è meno cinema di quanto mi aspettavo: a Montecarlo la gara la senti molto di più: questo è strano. Ti dirò di più, chiunque andando sull’App Ticket Master può notare che sono ancora disponibili biglietti in tutte le sezioni del tracciato, il che vuol dire che al momento siamo lontani dal tutto esaurito o robe del genere. Altro: gli alberghi, più si avvicina il weekend di corsa, più stanno offrendo pacchetti a prezzi abbassati. D’altronde la clientela di Las Vegas è diversa da quella di Miami, il richiamo non è esattamente lo stesso. Quanto a Liberty Media, è il primo GP in cui il promoter coincide con l’organizzatore, perché qui, come noto, stanno facendo tutto loro e la cosa non è certo facile da gestire e mettere in pratica. È un compito titanico. Una bella sfida, non c’è che dire. Un impegno megagalattico. Basta guardare il building costruito per il paddock, zona in cui è stato fatto un lavoro incredibile, unito a quello della completa riasfaltatura del manto stradale interessato alla gara".

E tra i colpi di scena nell’aria? "Un fattore politico-logistico da non ignorare è quello delle agitazioni del personale degli alberghi, che protestano per i bassi salari. Se si dovessero fermare del tutto, come appare possibile, per un mega-sciopero proprio nel fine settimana di gara, be’, allora ne potremmo vedere delle belle, quanto a disagi e contraccolpi".

Chi vince a Las Vegas? Aspettiamoci degli outsider

C’è chi critica o ha riserve sulla sezione d’uscita dalla pit-lane, dicendo che appare pericolosa. "Non mi sembra: quel tratto mi dà l’idea di essere lento, per cui non ci dovrebbero essere problemi veri, per chi esce dalla corsia e si reimmette in gara. Penso sia una sezione da terza marcia, quindi niente di estremo o rischioso, come situazione oggettiva". Qualche perplessità? "Nessuna in senso stretto. Dico solo che c’è poca roba offerta in cartellone dalla F.1. Nessuna e dico nessuna gara di contorno. Chi verrà qui per gustare il Circus avrà tutte le giornate libere, mentre le qualifiche inizieranno a mezzanotte ora locale, per concludersi poco dopo l’una, quindi la gara si svolgerà alle 22. Quanto al paddock club, quasi lo stesso discorso, visto che non aprirà prima delle 18".

Ma l’aspetto più attizzante, secondo la tua analisi, è quello del pronostico per quanto riguarda la scala di valori, no? "Sì, io sinceramente penso che ci troveremo di fronte a un tema tecnico non omogeneo a quello delineato delle altre gare del mondiale, quindi tra tracciato sconosciuto, asfalto freddo, meteo strano e rettilinei lunghissimi, potremmo avere ripercussioni inattese nella lista dei tempi. Non resterei per niente stupito di vedere Alex Albon e la Williams tra i favoriti per la vittoria o gli stessi piloti della Haas, Hulkenberg e Magnussen, molto più avanti in classifica di quanto non siano di solito. Da questo punto di vista Las Vegas potrebbe portare una piccola scossa nel panorama di questa F.1, che adesso appare così immobile e delineato, a seguito dell’implacabile dominio di Max Verstappen e della Red Bull. Ribadisco: Las Vegas potrebbe essere il posto giusto per assistere alla più grande sorpresa della stagione".

Quanto a te? "Quanto a me, ho tanta voglia, una voglia matta di provare una di queste F.1. E sto coltivando l’idea di andare l’anno prossimo al Paul Ricard e di noleggiare una driving experience con una delle Alpine F.1, per sperimentare l’effetto che fa".

A Las Vegas ci si va per trasgredire e vivere giorni diversi da quelli della solita vita. La F.1 al tempo di Verstappen proprio questo si augura, specie dal punto di vista agonistico. Una scossa tellurica al solito tran tran. Un’evasione istantanea ed episodica dalle trame scontate di questo mondiale, anche se poi, ad Abu Dhabi, tutto dovrebbe tornare come solito. Perché, come si dice, quello che succede a Las Vegas resta a Las Vegas.

GP Las Vegas, le sfide per i team di un week end "gelido"


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi