Alex Palou, quando la IndyCar parla spagnolo

Alex Palou, quando la IndyCar parla spagnolo© Monaco Increase Management

Secondo titolo per lo spagnolo dopo quello del 2021, arrivato al termine di un campionato praticamente perfetto: il prossimo anno Palou difenderà la corona insieme a Ganassi, il tutto mentre è finito al centro di una bega contrattuale con McLaren

05.09.2023 11:48

Alla fine, Laguna Seca servirà solo ad Honda e Chevrolet per decidere a quale dei due motoristi andrà il campionato 2023. Questo perché la IndyCar 2023 il nome del suo padrone lo ha già trovato: Alex Palou. Un bis dopo quello del 2021, un titolo ad un certo punto previsto ma assolutamente strameritato: il campionato americano a ruote scoperte parla, ancora, spagnolo.

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Un 2023 da urlo

Difficilmente si sono viste superiorità come quella di Alex Palou in un campionato storicamente equilibrato come quello della IndyCar. Basti pensare che era dal 2007, con Sebastien Bourdais, che non si arrivava all'ultima gara con il titolo già deciso. Merito di una cavalcata trionfale, quella che ha condotto Palou al secondo alloro personale in IndyCar e Chip Ganassi alla 15° affermazione nel campionato (4 volte nella vecchia CART, 11 da quando si chiama IndyCar). Più forte di tutto e tutti, Palou: 5 vittorie in 16 gare, 9 podi totali, 2 pole position e quasi sempre in top 5 (12 volte su 16), un numero tutt'altro che banale considerata la compattezza della griglia nel campionato statunitense. Niente da fare dunque per Scott Dixon o chi, come lui, ha provato ad infastidire Palou in questo 2023: ci riproveranno l'anno prossimo, perché per questa stagione proprio non ce n'era.

Altri orizzonti: F1 e 500 Miglia di Indianapolis

Un paio d'anni fa, parlando con lui, ci disse che tra dieci o venti anni si sarebbe visto ancora in IndyCar, a battagliare per titoli e vittorie. Un'idea nata osservando il suo illustre compagno di squadra, Scott Dixon, che a 43 anni d'età e dopo 6 titoli è ancora là a battagliare con l'entusiasmo del ragazzino. A 26 anni però è difficile non immaginare un futuro diverso, non pensare a quella F1 che ad Alex Palou, da pilota di estrazione europea nonostante le sue esperienze in America ed in Giappone, fa gola come a tutti i suoi colleghi, e questo senza voler affatto sminuire il campionato IndyCar. E' proprio pensando alla F1, forse, che Alex è finito al centro delle cronache, oltre che per le vittorie, anche per situazioni contrattuali complicate: lo scorso anno, insieme alla Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo (società che lo ha gestito negli ultimi anni), aveva stretto un accordo, non senza rendere irrequieto Chip Ganassi, per lavorare con la McLaren, con la quale ha disputato alcuni test su vecchie vetture di F1, sedute al simulatore e soprattutto le prove libere del GP Usa 2022. Un inizio di collaborazione che lo ha portato ad essere terzo pilota per il 2023, con un programma ad hoc (avrebbe dovuto girare in due sessioni di libere dopo la fine del campionato IndyCar) per la F1, prima dello sbarco in McLaren IndyCar per la stagione 2024. Forse la prospettiva di continuare a vincere ancora con Ganassi, forse una presa di coscienza che la F1 sarebbe stata un sogno proibito ancora per qualche anno, ecco che spiazzando tutti, compresa la stessa MIM (che però non ha rotto l'accordo con il pilota), Palou ha deciso di rompere il contratto con McLaren per restare con Ganassi pure nel 2024. Con la McLaren F1 contrattualmente legata a Piastri e Norris e le discussioni non andate a buon fine con Williams, Haas ed AlphaTauri, discussioni che non sono approdate ad un'offerta di contratto vera e propria, Palou ha probabilmente intuito che per il Circus non c'era margine nel brevissimo termine ed ha fatto una scelta forte, una scelta che Zak Brown non ha preso bene, minacciando vie legali. Situazione che eventualmente Alex Palou affronterà, ma ormai ha deciso di restare con la squadra con cui ha vinto due titoli: con Ganassi vuole fare il tris nel 2024, anno nel quale spera di coronare l'altro grande sogno, vincere la 500 Miglia di Indianapolis.

Chi vivrà vedrà

Alex Palou è ormai un nome grosso dell'automobilismo internazionale, inutile negarlo. Con lui, la Spagna sta scoprendo il gusto di godersi le corse d'Oltreoceano, con lui che non dimentica le radici ma che per il momento, in America, pare aver trovato il paradiso. Il suo futuro è qui, almeno questo sta dicendo con la recente decisione di restare con Ganassi. Potrebbe essere lo Scott Dixon del futuro, che continua ad essere un riferimento per le giovani leve, potrebbe diventare l'europeo più vincente di sempre in IndyCar, ma potrebbe diventare, chissà, pure il primo campione IndyCar a debuttare in F1 dopo tanti anni, se un giorno le condizioni lo consentiranno, ma non prima di aver portato a casa almeno un'edizione della 500 Miglia. A 26 anni, insomma, il futuro di Alex Palou è ancora tutto da scrivere.


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