24 Ore di Le Mans 2023: i 5 temi

24 Ore di Le Mans 2023: i 5 temi© Getty Images

A 100 anni dalla nascita, la 24 Ore di Le Mans ha vissuto una delle sue pagine più belle con il ritorno vincente della Ferrari, capace di interrompere il dominio Toyota nella classicissima francese, con la Cadillac a completare un podio "mondiale"

12.06.2023 ( Aggiornata il 12.06.2023 14:16 )

Gli ultimi samurai

Quando la Toyota numero 7, rimasta vittima di un incidente con le GT, ha dovuto alzare bandiera bianca, i piloti della numero 8 erano rimasti gli ultimi samurai. Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa: erano loro, l'ultima speranza. In quel momento, avevano ancora una concreta possibilità di estendere il dominio giapponese nei territori della Loira: e invece il filotto di vittorie consecutive si è fermato a cinque, interrotto da chi tornava dopo cinque decenni di assenza.

Le Mans, per anni, è stata il cruccio Toyota. La sconfitta del 2016, quando ormai mancavano pochissimi minuti alla conclusione, è storia delle corse. La prima vittoria del 2018 invece fu una liberazione, anche se ai nipponici è sempre stata rinfacciata l'assenza di veri rivali: nel 2018 Porsche ed Audi non c'erano già più, e le TS050 Hybrid erano di fatto le uniche LMP1 di una grande casa costruttrice al via. C'erano le Rebellion, la Ginetta e la BR Engineering: troppo poco, per dare lustro a delle vittorie meritatissime ma considerate sempre un gradino sotto le grandi affermazioni.

Ecco perché Toyota ci teneva particolarmente a vincere quest'anno, nonostante i cinque successi consecutivi a Le Mans, da 2018 al 2022. Anche l'anno scorso, tra le hypercar, c'era solo Glickenhaus e la Rebellion R13 rinominata A480 nei colori Alpine quali avversari. Sminuire i successi di questi anni non è giusto, soprattutto perché non è certamente colpa di Toyota se altri costruttori hanno preferito non esserci negli ultimi anni, e poi è giusto mostrare riconoscenza alla casa che, di fatto, ha salvato il WEC quando quest'ultimo, dopo l'addio di Audi e Porsche, si è trovato in ginocchio con la concreta possibilità di chiudere i battenti. E invece, Toyota è stato il faro: si sono stretti i denti, si è partorito un nuovo regolamento ed ora il futuro sorride. Toyota merita questa gratitudine.

Adesso però è tutto più bello, perché le hypercar sono numerose, lo saranno ancora di più l'anno prossimo e la Toyota ha i suoi avversari. Torniamo lì: Toyota voleva vincere come non mai proprio perché voleva togliere all'opinione pubblica la possibilità di rinfacciarle trionfi in solitaria. Il sogno si è interrotto ad Arnage, quando a Le Mans mancavano meno di due ore alla fine: Hirakawa è finito lungo ed il sogno è andato in frantumi. Il resto, è stata solo passerella nella vana speranza che accadesse qualcosa alla Ferrari là davanti, di fatto unica possibilità per riaprire un discorso altrimenti chiuso. A Toyota ed alla sua GR010 Hybrid va l'onore dei vinti nella consapevolezza che ci sono sempre loro, davanti a tutti, nelle due classifiche. Toyota è forte e lo sarà ancora, in attesa di avere più chiari i prossimi movimenti di un Balance of Performance che prima di Le Mans ha appesantito l'hypercar nipponica di 13 chili rispetto alla Ferrari. Per quanto infastiditi, i samurai guardano avanti, anche se con un pizzico di polemica: ingoiata la delusione, ripartiranno. Le Mans è andata, ma il campionato lo hanno ancora in mano loro.


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