24 Ore di Le Mans 2023: i top e flop

24 Ore di Le Mans 2023: i top e flop© Getty Images

Gloria per la Ferrari, con Pier Guidi simbolo dell'impresa e Cannizzo padre della 499P, ma applausi anche all'equipaggio numero 50; bene Cadillac, complessivamente bocciate Peugeot e Porsche

12.06.2023 ( Aggiornata il 12.06.2023 15:31 )

FLOP

Ryo Hirakawa

Sarà un po' l'emblema della sconfitta Toyota. Per un giapponese su macchina giapponese, poi, fa ancora più male. Prende in mano la GR010 Hybrid dopo l'ottimo stint di Hartley, che stava ricucendo sulla Ferrari; rovina tutto con un'uscita ad Arnage, quando di fatto la 24 ore si chiude. Un problema ai freni posteriori, di cui era stato avvertito, lo ha punito quando sarebbe stato il momento di dare tutto. Peccato, ci avrebbe tenuto a dare continuità al successo del 2022 colto con Hartley e Buemi, gli stessi con cui anche quest'anno era stato chiamato a condividere la numero 8.

Peugeot

Chiariamo: per certi versi il passo gara è stato anche migliore rispetto alle attese. Però ci sono troppe ombre, sul progetto 9X8, che nasceva proprio con il chiaro intento di andar forte a Le Mans. La possibilità di attivare prima di Toyota e Ferrari il sistema ibrido è stato certamente un vantaggio, così come aiutava il prototipo francese il fatto che Le Mans è pista meno impegnative per il posteriore, l'asse “debole”, diciamo così, di questo progetto. Si è pure fatta vedere davanti, la 9X8, ma alla fine è stato 8° posto assoluto con la numero 93: troppo poco. Lecito adesso attendersi riflessioni; la casa del Leone sta deludendo da ogni punto di vista ed a quanto pare, per il 2024, convergerà sulle scelte della concorrenza, con una veste aerodinamica nuova (reintroduzione dell'ala posteriore) e l'adozione delle gomme da 29 pollici all'anteriore e da 34 al posteriore, contrariamente alle 31 pollici utilizzate al momento su entrambi gli assi.

Porsche-Penske Motorsport

E' quella che probabilmente esce con le ossa più rotte di tutte. Manca l'affidabilità, anche sulle componenti di realizzazione Porsche, che prendendo la strada delle LMDh avrebbe più possibilità di sviluppo. Arrivava in grande spolvero, la casa tedesca, con tre vetture ufficiali più quella affidata al team Jota, per dare l'assalto alla 20° vittoria a Le Mans. E invece i problemi sono stati tanti e insormontabili in alcuni casi, con la numero 5 unica piazzata in top 10. Non era certo un 9° posto, quello che si aspettavano Porsche e Penske. La montagna da scalare è alta, anche se c'è stato qualche sprazzo di prestazione: in casa Porsche, sono convinti che il potenziale ci sia.

Team Jota

C'è stato un momento in cui ha sognato, il team Jota. Era davanti in due categorie, la Hypercar e la LMP2. Questo prima che la Porsche 963 numero 38, dopo una prestazone straordinaria, finisse a sbattere mentre era in testa. Il lavoro fatto nella squadra è stato eccellente, considerando che erano appena alla seconda gara con la 963, per cui il flop è più per la delusione del risultato finale che per la prestazione in sé.

Jack Aitken

Non una grande figura, finire a sbattere nel corso del primo giro dopo aver perso la macchina in accelerazione. Per lui che nel 2020 si è tolto la soddisfazione di debuttare in F1 (in sostituzione di George Russell, a sua volta in Mercedes per prendere il posto di Lewis Hamilton, appena risultato positivo al Covid), non è stato il miglior biglietto da visita nel suo debutto a Le Mans con la hypercar Cadillac V-LMDh privata. E' poi finita con un 17° posto assoluto, ma indipendentemente dall'esito, l'errore in avvio resta grave.


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