Il perché del test in Ferrari di Verstappen

Il perché del test in Ferrari di Verstappen

Con una 296 Gt3 a Portimao insieme al padre Jos

28.12.2023 11:15

La notizia in sé non è stravolgente, ma un pizzico di fascino lo ha, eccome. La settimana appena trascorsa il tre volte campione del mondo ha testato a Portimao una Ferrari 296 GT3, vettura del team di sua proprietà, che disputa regolarmente il DTM. Infatti martedì 19 dicembre Max Verstappen si è messo al volante di una Rossa: se n’è andato in Portogallo per girare con la Ferrari 296 GT3 del team Verstappen.com. Test che ha visto a turno in pista anche papà Jos, ex di F.1. Si tratta della stessa Ferrari che durante il DTM 2023 è stata portata in gara da Thierry Vermeulen, peraltro modesto sedicesimo nella classifica finale del campionato tedesco. Laconico il commento ufficiale di Max, a misura di social: "Grande essere di nuovo in pista, test con Verstappen Racing".  Certo, vedere l’olandese in macchina tra un po’ di rosso e il logo Red Bull colpisce e accende il pensiero e riflessioni varie, anche se è bene evitare illazioni e limitarsi solo a ragionamenti sensati.

Magari partendo da alcuni dati di fatto ineludibili.

1) Max Verstappen è non solo pilota fin da bambino, avendo imparato a correre in kart poco dopo aver iniziato a camminare, ma rappresenta anche una figura di appassionato di Motorsport a tutto tondo. Concentrato non solo sulla F.1, ovvero il suo giardino di caccia, ma anche attento e sensibile al fascino delle altre varie discipline.

2) L’iridato orangista di recente ha detto a più riprese di sentirsi stanco delle pressioni e del baraccone dello ShowBiz F.1, non escludendo possibili alternative, pur nel pieno rispetto degli accordi vigenti tra lui e la Red Bull.

3) Come sportivo e appassionato di simulazioni, Max ha un conto aperto con la 24 Ore di Le Mans virtuale. In fondo non è ancora cessata la maledizione che lo vide nel 2022 protagonista di un incidente che mise fine alla corsa del suo equipaggio del team Redline, mentre nel 2023 problemi di sicurezza dei server gli hanno impedito di conquistare la prestigiosa corsa virtuale. Max e il suo equipaggio – formato da Luke Browning, Jeffrey Rietveld e Diogo Pinto – era in testa alla classifica assoluta con un minuto di vantaggio quando ha riscontrato la prima disconnessione. Alla terza disconnessione, l’olandese è divenuto furibondo, inveendo contro gli organizzatori e precipitando in 20esima posizione. Ciao, Le Mans Virtual.

4) In compenso ha cominciato a manifestare chiaro interesse e passione per la Le Mans vera e propria, dando vita a un recente siparietto con l’amico Fernando Alonso, il quale, tra il serio e il faceto, si è detto pronto a tornare alla Sarthe solo in equipaggio con Max, ma mica virtualmente, no no, sul serio.

5) A ingrassare il piatto c’è anche il fatto che il tricampeao olandese è giurato aficionado, anche qui a livello virtuale, della DNLS, ovvero la Digital Langstrecken Nürburgring Endurance Series. In altre parole Max da pilota virtuale è perdutamente innamorato della Nordschleife del Nurburgring, là dove l’ultima edizione, quella vera, però, guarda caso e pensa te, è stata vinta lo scorso anno per la prima volta da una Ferrari. Una 296 Gt3 uguale a quella del team Verstappen ma schierata da Frikadelli. Pochi giorni fa, per restare ai fatti, Max ha vinto una corsa virtuale della DNLS, esaltandosi sul vecchio Nurbugring, che lo prende molto.

6) Per la cronaca, la prossima 24 Ore del Nurburgring si correrà l’1-2 giugno 2024, nell’intervallo dei Gp tra Monaco e Canada, quindi senza sovrapposizioni con la F.1; in più gli organizzatori della gara hanno dovuto mettere lì l’evento evitando anche concomitanze con gli appuntamenti di FIA WEC e Formula E che vedono coinvolti vari piloti in lizza nella maratona tedesca.

Molto interessante vero? A prescindere da tutto questo, nel terzo millennio Max Verstappen è il primo campione del mondo in carica il quale fa intendere di non campare solo con la F.1 in testa, in questo dimostrandosi diverso da Hamilton, Rosberg, dall’Alonso dell’era Alonso e dallo Schumi dell’era Schumi. Max guarda ad altro e gli piace tanto, del Motorsport, se non tutto. Ed è anche cordialmente stufo dell’andazzo buffonesco preso da certi aspetti della F.1, amando, lui, le sfide vere e non certo il circo Barnum.

Detto questo, averlo visto su una Ferrari 296 fa sorridere e anche un pochino fantasticare, perché a congiungere tutte le tessere di questo ampio e complesso mosaico escono fuori ipotesi davvero succulente. Endurance, Le Mans, o, meno fantascientificamente il vecchio Nuburgring in equipaggio con papà Max, per tentare un’epica vittoria con la Ferrari che lo e li proietterebbe nell’Olimpo delle corse... Chissà. In un periodo come questo, a motori spenti, mercato fermo da due anni e quasi nient’altro di motoristico cui pensare, cara famiglia Verstappen, grazie fin solo di farci un po’ sognare. Buone feste a tutti.


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