Eccolo lì, Hamilton, i capelli ricci impazziti e in testa l’idea meravigliosa di provare ad andare in fuga per la conquista del quarto titolo iridato, il terzo di fila. Tra un seflie e un altro Lewis, il figlio del vanto, è tornato a casa sua: l’attico della classifica, dove fino alla vigilia del Gp di Ungheria aveva abitato in sub-affitto Nico Rosberg. Con una rimonta cattiva e disarmante Hamilton ha così ripreso il discorso interrotto alla fine della passata stagione conclusa con la conquista della terza corona di campione del mondo. C’è di nuovo il nero più veloce del mondo al comando della graduatoria nel Mondiale di F.1 che nel prossimo week end approda in Germania, a casa Mercedes.
A Budapest, in un Gp per molti versi anarchico, non c’è stata praticamente storia, come spesso accade da quelle parti. Stavolta a risvegliare un po’ tutti dal torpore di una corsa segnata in partenza ci hanno pensato ancora una volta Verstappen e Raikkonen due che negli ultimi tempi si ritrovano spesso a duellare. Stavolta si sono giocati il quinto posto con un duello vero: da una parte un ragazzino dispettoso e determinato dall’altra il più vecchio del giro iridato. Probabilmente è stato l’unico momento davvero intenso del Gp di Budapest. Il duello per il quinto posto tra i due, ormai quasi un classico in questa stagione sempre più griffata dalla Mercedes.
Alla fine, come già era successo a Barcellona e a Spielberg, l’ha spuntata ancora una volta il pilota della Red Bull, ma questa volta Raikkonen non ci sta e accusa il pilota olandese di scorrettezze. Verstappen, invece, ritiene di non avere fatto nulla di scorretto. Opinione confermata dai commissari che sull'episodio del contatto tra la Ferrari e la Red Bull non hanno nemmeno aperto una indagine, ritenendolo così una semplice manovra di gara. Comunque sia un altro duello tosto tra Max e Kimi mentre è abbastanza chiaro che in casa Mercedes ormai sono entrate in vigore le famose regole dell’ingaggio volute da Toto Wolff per mettere un freno alla lotta dei suoi galletti. Ora c’è già Hockenheim che incombe. Un’altra domenica di passione, un’altra tappa di un campionato che senza l’effetto sorpresa continua a essere un vero e proprio monopolio.