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L'editoriale del Direttore: Principianto di Monaco

I secondi sono stati i primi sul sacro suolo del Principato di Monaco, dentro a una domenica impazzita dietro a un meteo diabolico. Vince Perez davanti a Sainz. Sono i volti felici di Red Bull e Ferrari al culmine di un GP di Montecarlo rimasto letteralmente sul gozzo al popolo ferrarista e ai grandi protagonisti del Mondiale di F.1. Sì, perché Max Verstappen ma soprattutto Charles Leclerc sono le facce tristi di un GP di Monaco che le strategie hanno trasformato in una vera lotteria. Una vittoria del muretto Red Bull nel momento in cui la corsa sembrava andare ancora incontro a una Ferrari che puntava senza mezzi termini alla doppietta. Ancora una volta il sogno cullato nella notte tra il sabato e la domenica dopo un’altra magica, straordinaria pole, di Leclerc ha preso forma e consistenza nei primi giri per poi trasformarsi in incubo cattivo. Il volto più crudo di una F.1 vietata ai deboli di cuore, senza un copione scontato, un’altra rappresentazione di quello che poteva essere e non è stato. L’ennesima riprova per la Ferrari che sta sfidando il rivale più scomodo del mazzo, da sempre indigesto quando il Cavallino se l’è trovato contro nella lotta per la conquista del titolo iridato. Dopo essere passato al comando del Mondiale a Barcellona, Verstappen ha allungato sul rivale portando il suo vantaggio da Leclerc a nove lunghezze. Certo è ancora tutto in gioco ma è innegabile che si sta allungando la lista delle occasioni perse proprio nel momento in cui ad andare al tappeto pareva essere il rivale.

E invece la situazione si è ribaltata. Red Bull ha il passo delle squadre vincenti. Quelle che traggono il massimo nei momenti più difficili, quando tutto sembra girare contro. Ancora una volta la truppa di Horner e Marko è riuscita a svettare nonostante sia risultato dietro alla Ferrari nelle qualifiche. Dopo il GP d’Australia Red Bull è tornata a mettere le ali e non è più scesa dal gradino più alto del podio. Prede rapaci si sono fatti trovare pronti per sfruttare l’occasione e rendere poco gradevole il week end delle Rosse.

Ha spiegato Mattia Binotto: "La dinamica del secondo pit stop di Leclerc la guarderemo sicuramente con lui. È tutt’altro che scontato scegliere in quei momenti. Non dovevamo anticipare ma scegliere dopo le mosse degli altri. Come ci aspettavamo le Red Bull si sono fermate per montare le intermedie e sono state molto più veloci di quanto aspettavamo. Ma ha ha ragione Charles, perché quando uno parte primo e chiude quarto, certamente qualcosa non ha funzionato". Il team principal del Cavallino prova a contenere la delusione per quello che poteva essere e non è stato ma cerca di spostare l’obiettivo in avanti. Alle prossime sfide. A rimettere in piedi il morale di Leclerc il grande sconfitto sulle strade del suo Principato dove ha visto ancora una volta la sorte voltargli le spalle. Nel frattempo Verstappen e la Red Bull allungano tra le pieghe di un Mondiale che guarda già a Baku e al prossimo round di un duello infernale, che da qui in avanti non ammette più clamorosi errori o sbaffi sulle prestazioni.