Molte meno istruzioni comunicabili via radio hanno portato a un differente modo di preparare il week end di gara per piloti e ingegneri. Con la FIA che ha deciso di dare un deciso taglio alle informazioni tra muretto e pilota, se non quelle essenziali per la sicurezza, i piloti hanno riacquistato da un lato una centralità maggiore, dall'altro sono stati "costretti" a definire in anticipo con i propri ingegneri soluzioni a possibili scenari inattesi, nei quali fino allo scorso anno avrebbero potuto contare sul coaching via radio.
La monoposto dev'essere guidata dal pilota, senza aiuti. E' quanto già da tempo disponeva il regolamento ed è un aspetto reso ancor più effettivo quest'anno. «Mi piace la direzione intrapresa perché adesso viene rimesso tutto maggiormente nelle nostre mani. Quel che è più importante è la preparazione della gara, fase nella quale lavoriamo più intensamente insieme al mio ingegnere su tutta una serie di cose che non può dirmi in gara. E' tutto molto più intenso e complesso», commenta Nico Rosberg.
Hamilton: sono veloce e l'ho dimostrato
Non sono mancati gli episodi in cui a comunicare via radio resta il solo pilota, senza una replica da parte del muretto, perché su un punto vietato dal regolamento, così come la quantità di team radio si è sensibilmente ridotta in gara. «A tutti quelli che, da casa, dicevano che eravamo come dei pupazzi diretti dai nostri ingegneri via radio, dico che adesso è finita e siamo nella giusta direzione», aggiunge il tedesco, leader del mondiale.
Minori istruzioni non si traduce in un lavoro semplificato: sali in macchina, guida e vai forte. Prima, vanno gettate le basi per centrare l'obiettivo: «Tutti hanno un ruolo importante, con Tony Ross (ingegnere di macchina di Rosberg; ndr) abbiamo la stessa visione, è una relazione stretta e ci sono così tante cose, le procedure e tutto il resto, sulle quali deve lavorare».