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Baku: nel 2017 non sarà Formula-noia

© sutton-images.com

Non passerà alla storia come il gran premio più emozionante del 2016, anzi. Il debutto della Formula 1 a Baku era carico di aspettative, ma in fin dei conti, di spettacolo in pista se ne vide ben poco. La "colpa"? Dell'approccio cauto dei piloti, secondo il promoter Arif Rahimov, che prende come metro di paragone le prime due edizioni del Gran Premio di Russia, dimenticando però i diversi fattori tecnici che contribuirono a una gara più interessante a Sochi nel 2015 (evoluzione dell'asfalto e gomme più morbide scelte dalla Pirelli).

«Potete prendere Sochi come esempio. Il primo anno fu noioso, non accadde nulla, non ci furono incidenti. Non dico che la pista fosse noiosa, è fantastica, ma la prima edizione fu tranquilla e lo stesso è accaduto a noi. L'anno seguente fu un gran spettacolo e si deve alla maggior fiducia che trovano i piloti. Aumenta dopo il debutto, sarà più interessante: la pista non perdona, non puoi commettere errori, c'è un potenziale enorme per creare un grande spettacolo». Fa specie registrare che si richiamino gli incidenti come fatto di spettacolarizzazione.

Le istantanee che resteranno da Baku 2016 passano dall'errore di Hamilton in qualifica, andato a sbattere nella Città Vecchia, dai problemi avuti in gara da Lewis nella regolazione dei parametri senza poter contare sulle istruzioni dal muretto box, dal notevole contesto architettonico offerto dalla città, dal record di velocità di Bottas. Di grande azione in pista, poca.

Tanto parlare intorno a Baku si ebbe anche per la concomitanza di date con la 24 Ore di Le Mans. E non poteva esserci contrasto maggiore, come assistere a un film muto da una parte e un thriller dall'altra, con il dramma sportivo della Toyota, a perdere la gara negli ultimi minuti. Non ci sarà sovrapposizione di date quest'anno e Rahimov confida in una crescita di partecipazione e interesse sul Gran Premio d'Azerbaijan.

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«In tanti hanno potuto vedere cosa significa una gara e ha attratto molti spettatori da tutti i paesi, siamo contenti che non dovranno scegliere tra le due gare (Baku e Le Mans; ndr). Abbiamo venduto già cinque volte il numero di tagliandi venduti lo scorso anno nel medesimo periodo, tante persone a Baku sanno adesso cosa stanno acquistando, si sono fatti un'idea sulla gara».

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