Un avvio di mondiale pirotecnico, da divorare a bocconi e con la Cina subito ad alimentare la fame di confronto. Ferrari e Mercedes, aspettando Red Bull. In Bahrain, Valtteri Bottas trova la sua Sochi nel deserto, consistente come non lo era stato a Melbourne, va sul podio non senza “se e ma”, quelli derivanti da un ritmo più rapido da adottare nella fase intermedia del secondo stint con gomme medie. Se avesse avvicinato prima a Vettel, sarebbe cambiato qualcosa nel risultato finale? Discussione sterile da farsi dopo la bandiera a scacchi. «Col senno di poi siamo tutti più furbi alla fine. Se abbiamo spinto abbastanza forte a metà con Valtteri? Non saprei, forse no. Non sapevamo quanto sarebbero durate le gomme medie, credo dobbiamo essere soddisfatti di un secondo e terzo posto, dopo quanto successo ieri (in qualifica; ndr)», commenta Toto Wolff.
Dalla prospettiva di Valtteri Bottas, al rammarico di non aver avuto l'occasione per provare l'affondo deciso su Vettel - rammarico da bilanciare con i meriti enormi di questa Ferrari e questo Vettel - si sostituisce un risultato che cancella il pessimo esordio stagionale: «Sono le prime fasi, a ogni modo è andata molto meglio di due settimane fa. Il passo gara era leggermente migliore di quanto non ci aspettassimo, pertanto è stato positivo», racconta il pilota finlandese.
Ammesso servisse la controprova, si prospetta un mondiale da combattere gara per gara, 19 singole battaglie. Il caldo del Bahrain cederà il posto a una Cina più fredda nelle temperature, scenari diversi, nel primo, non ancora perfettamente acclimatata la W09: «Questo week end ci ha aperto gli occhi su quanto lavoro dobbiamo ancora fare in certe condizioni. La macchina è davvero veloce, ma come abbiamo potuto vedere ieri ci sono alcune debolezze, anche nelle condizioni odierne. E' stato un week end importante, dobbiamo assicurarci di continuare a migliore i punti negativi che abbiamo rispetto alla Ferrari».
Guardando lo sviluppo del gran premio più da vicino, il mancato undercut su Vettel, non trattenuto abbastanza a lungo da Hamilton – la differenza rispetto a Barcellona 2017 e il ruolo di stopper operato allora da Bottas è stata nella diversa velocità della SF71H e nella presenza degli spazi buoni in Bahrain per provare un sorpasso –, Valtteri analizza: «All'inizio stavo cercando di trovare il feeling con la gomma media, si è rivelata molto buona ma all'improvviso ha iniziato a decadere un po' e, sapendo che avrei dovuto concludere la gara, quella parte intermedia dello stint ho deciso di affrontarla un po' più con calma, provare a salvare la gomma per il finale, ma ho perso anche del tempo con i doppiati, penso di averne perso più di Sebastian».
Analisi GP, Mercedes battuta in velocità
Ai meno due dall'arrivo, il timido tentativo di attacco. Non un assalto all'arma bianca. «Ho provato a spremere tutto dalle gomme e a 2 giri dal termine, più o meno, ho iniziato a faticare con le gomme, è stato uno stint lungo. Quando mi sono avvicinato a Sebastian è diventato tutto più difficile».