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Verstappen spera in un 2022 stile MotoGP

© Getty Images

Di certo saranno monoposto molto diverse, quelle che la Formula 1 manderà in pista nel 2022. Se riusciranno completamente anche nell’intento per il quale sono state immaginate le nuove specifiche aerodinamiche, sarà bene prima attendere di vederle correre l’una contro l’altra, evitando di riversare aspettative enormi su un radicale cambiamento dello spettacolo inteso come maggiori sorpassi e opportunità di correre in scia.

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Il tempo del recupero

Dalle stime di monoposto più lente fino a 7 secondi si passa a valutazioni, come quelle del direttore tecnico McLaren, James Key, a ridimensionare di molto il gap prestazionale rispetto alle attuali monoposto: tra 1 e 3 secondi meno veloci. Valori che devono considerare il naturale, forte, sviluppo della prestazione che ci sarà nella fase iniziale dello sviluppo.

I concetti aerodinamici completamente diversi alla base della progettazione 2022 dovranno dire se è compatibile un livello di prestazione estremo in curva con l’incremento dell’azione tra piloti al vertice. Max Verstappen spera accada e sottolinea ancora uno dei punti critici: “Abbiamo bisogno di corse in Formula 1 che siano più avvincenti e che i piloti possano seguire altre macchine più da vicino, la qualifica non può essere il fattore decisivo di un week end di gara com’è adesso”, dice a motorsport.com.

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Qualifica che resta il momento puro di massima velocità dell’abbinata pilota-monoposto, tutt’altro che un’estrazione casuale. Se ti ritrovi decimo, evidentemente l’interpretazione è errata e altri hanno fatto meglio.

Rimonte (im)possibili

Guardate la MotoGP, anche se ti qualifichi decimo puoi comunque vincere la gara. E’ qualcosa che difficilmente accade in Formula 1, perché è così difficile seguire altre macchine su gran parte delle piste.

Per questo arriveranno i nuovi regolamenti dal 2022 e se rallenteranno o meno Mercedes queste regole non si può dire in questo momento”, prosegue Max. Condizioni tecniche totalmente differenti tra le due e le quattro ruote, tra MotoGP e Formula 1, delle quali spesso si è raccontato e con il punto chiave riassunto tutto in un aspetto: l’elevato delta di velocità tra rettilineo e curva.

È dove nasce la possibilità di sorpasso tra le moto, tanto è ampia la differenza tra grandi velocità sul dritto e in curva, fattore molto più ridotto in Formula 1. Proseguire tra i fattori che limitano le opportunità di sorpasso richiederebbe anche un esame dei circuiti rispetto a monoposto larghe 2 metri, passando per l’aderenza delle gomme.