L'editoriale del direttore: Minì, una storia dal futuro maxi

L'editoriale del direttore: Minì, una storia dal futuro maxi

Gabriele Minì, alla prima stagione su una monoposto dopo il salto dai kart, è diventato il pilota più giovane e il primo italiano ad aver vinto la F4: a Imola è nata una stella 

Andrea Cordovani

24.11.2020 ( Aggiornata il 24.11.2020 10:49 )

La storia più bella della settimana appena trascorsa è stata scritta sulla pista di Imola e ha come protagonista un ragazzino di 15 anni che per molti è già una sorta di Capitan Futuro. Si chiama Gabriele Minì e alla sua prima stagione in monoposto ha subito lasciato una firma importante conquistando il titolo nella Formula 4 tricolore.

Ed è un successo storico perché mai prima d’ora un italiano era riuscito a vincere la serie propedeutica nazionale lanciata come progetto pilota a livello internazionale da AciSport nel 2014. E c’è di più. Coni suoi 15anni, 8mesi e 1giorno, il velocissimo minorenne siciliano è anche il più giovane ad aver conquistato il titolo nella serie addestrativa tricolore: per due mesi e tredici giorni di differenza lima così anche il precedente record fatto segnare nella categoria da Lance Stroll.

Ma lui non è il figlio di uno degli uomini più ricchi del mondo. Gabriele arriva da Marineo, poco più di seimila anime in provincia di Palermo. Qui il papà Fabrizio ha un’officina di riparazioni meccaniche.

Lui invece va a scuola in corriera a Palermo dove frequenta il terzo anno all’Istituto Industriale Alessandro Volta, mentre culla il sogno di avere un futuro nelle corse che da sempre rappresentano il suo mondo.

Dalla fine del 2018 con il suo passaggio a All Road Management di Nicolas Todt, Gabriele ha iniziato a muovere i primi passi con le monoposto dopo aver fatto faville in kart. "È forte, molto promettente, tra noi c’è empatia".

Queste le parole del manager francese ad Autosprint nell’estate del 2019 quando ancora Minì non aveva percorso neanche una corsa in monoposto.

Un anno dopo Gabriele ha subito colto l’occasione al volo e con un round d’anticipo sulla conclusione del campionato ha chiuso i giochi e incassato il successo in una categoria dove non si vince per caso. E per caso non nascono neanche determinati rapporti che ti possono cambiare la vita a patto di non fallire quei traguardi che si raggiungono solo con il lavoro e una bella testa sulle spalle.

Ovvio dove potrà arrivare Minì lo scopriremo solo correndo. Ma nel frattempo la sua storia ci sta facen- do appassionare e forse anche sognare...

In ultimo uno sguardo ai rally. Mentre l’Italia si appresta a ospitare il round decisivo sulla pista di Monza con tanto di ritorno delle mitiche ps pure nel parco come alle origini della sfida in controsterzo nel tempio della velocità, a Montalcino si è chiuso il campionato italiano rally. Ha vinto (e non era affatto scontato) Andrea Crugnola, 31 anni varesino, al volante della Citroen C3 R5.

È il primo scudetto nel Tricolore per il lombardo arrivato all’apice di un processo che l’ha visto in crescita costante. Nel duello finale da dentro o fuori con Giandomenico Basso il neo campione italiano ha avuto la meglio chiudendo al secondo posto alle spalle di Bulacia che è andato a prendersi un meritatissimo Tricolore Terra.


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