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Max Verstappen
Più ti senti forte, più vuoi essere perfetto. Sabato, dopo la pole position, Max Verstappen sembrava più infastidito per i soli 48 milliesimi di margine su Norris piuttosto che felice per il risultato. Non gli era piaciuto uscire a fare il secondo tentativo per primo, evidenziando una mania di perfezionismo tipica dei grandi. Perfetto lo è stato il giorno dopo, nella domenica che ha segnato il ritorno in massa di un pubblico che sulle colline della Stiria stravedeva solo per lui. Ha ripagato tutti quanti con una prestazione maiuscola, l'ennesima in una stagione senza sbavature. E' stato un monologo, perché per la prima volta Max ha portato a casa il Grand Chelem: pole position, vittoria, giro più veloce e gara condotta in testa dalla prima all'ultima tornata. Divenendo anche il più giovane ad esserci riuscito a 23 anni, 9 mesi e 4 giorni, strappando questo piccolo record di precocità a Sebastian Vettel, che lo aveva messo a segno al GP India 2011 con sei mesi circa di “anzianità” in più. Insieme al successo numero 15, il quinto della stagione in nove gare, è arrivato anche il 50° podio: alla sua età Hamilton ne aveva raccolti 21, Vettel 20, Alonso e Leclerc 12, Schumacher solamente 7. Abbastanza per dare la misura dell'impresa e della tempra di questo pilota che sembra acquisire una forza crescente ogni gara che passa. La via per il mondiale è ancora lunga, ma c'è una certezza: Max è pronto.
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Lando Norris
“Che gran pilota Lando”. Se è dirlo a Lewis Hamilton quando ancora è impegnato in gara, senza neanche aspettare la bandiera a scacchi, allora si può parlare di investitura ufficiale. Leggenda dice che tra piloti il talento lo si riconosce da lontano, lo si fiuta come cani da tartufo senza bisogno di starci troppo a ragionare: fu così per Senna con Schumi, per lo stesso Schumi con Vettel, è stato così per Seb, Hamilton ed Alonso quando in F1 si affacciò il giovanissimo Max Verstappen. E se Lewis Hamilton si prende la briga di fare un complimento del genere a gara in corso, vuol dire che ha un buon motivo per farlo. Quell'elogio Lando se lo è guadagnato con i primi 20 giri della corsa, quando si è tenuto dietro il connazionale trasformando la sua difesa in un'arte. Aveva dalla sua parte la straordinaria velocità sul dritto della McLaren, ma Lewis è rimasto impressionato dal modo in cui Norris usciva da curva 1 e 2, andando subito sul gas per guadagnare metri in trazione. Metri che facevano la differenza quando la Mercedes si avvicinava con scia e Drs, ma al sette volte campione del mondo sono serviti svariati giri per vincere il duello. Dopo una strepitosa qualifica, una strepitosa gara: un altro podio, il terzo della stagione, e nona gara a punti su nove. Chapeau.
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Valtteri Bottas
Tra i più bravi di giornata ci sono stati piloti come Sainz per la concretezza della sua gara, i duellanti Russell ed Alonso, Gasly per essere stato l'unico tra chi partiva con le morbide a salvare la baracca. Ma tra i promossi merita spazio anche uno che di spazio pare averne sempre meno, soprattutto nel suo team: Valtteri Bottas. Poco appariscente, ma efficace con il suo 2° posto. Non è stato un fulmine Bottas, ma è riuscito ad essere la migliore delle due Mercedes approfittando dei guai di Hamilton, passato troppo violentemente su un cordolo danneggiando il fondo della sua vettura. La perdita di carico è stata stimata in circa 30 punti da parte di Wolff, non propriamente felice di aver perso punti nelle due classifiche per una “scordolata”. Bottas ha detto di aver fatto il massimo, anche se difficilmente basterà a salvare il sedile: farsi sfuggire un Russell così sarebbe un delitto, sebbene Valtteri sia funzionale e sia stato per tanto tempo un ingranaggio perfetto, anche se non il principale, nella macchina da guerra della Mercedes. Lewis, fresco di rinnovo, lo ha sponsorizzato anche se tutto fa pensare ad un addio del finlandese, che avrà, almeno così si pensa, le sue due ultime carte da giocare tra Silverstone e Budapest, dal momento che Wolff ha rimandato la decisione sul secondo sedile Mercedes nel 2022 alla pausa estiva. Bottas il suo lo ha fatto facendo meglio di Perez e mettendo una pezza laddove è mancato il suo caposquadra, poco altro avrebbe potuto fare in una doppia trasferta austriaca complicata per la Mercedes.
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La classifica Piloti