Il rischio che Jeddah non sia pronta alla prima volta della Formula 1 in Arabia Saudita è, ovviamente, inesistente. Così è da credere, considerato quanto sia stato negli ultimi 12 mesi sottolineato l'aspetto di un GP d'Arabia destinato a essere memorabile, una Monaco d'Oriente. Il fallimento non è contemplabile.
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Resta però una certa perplessità sullo stato di avanzamento dei lavori, a poco più di un mese dalla prima sessione di prove libere. E se i tratti del circuito da asfaltare sembrano essere pronti - al netto di uno sporco che necessariamente andrà trattato a ridosso dell'evento - tutt'altro è lo scenario reativo alle strutture, su un paddock che resta cantiere aperto, operai al lavoro ma una mole enorme di interventi da portare a termine.
Masi sul posto
E' quanto testimoniano le immagini diffuse da Henry Hamilton su Twitter, in occasione di una visita della troupe di F1 a documentare la "nascita" dell'impianto. A Jeddah ha fatto visita anche Michael Masi, in un'ispezione sull'andamento dei lavori e la conformità agli standard FIA.
L'editoriale del direttore: Austin Power
La Formula 1 sarà una vetrina globale per Jeddah e il Paese, vetrina che esporrà "ciò che si vedrà in tv"...