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Elliott, Mercedes: "Daremo un occhio alle pance Red Bull"

© Federico Basile - FB PhotoImages

Fino a un paio di stagioni fa la querelle tecnico-stilistica era tutta sulle forme dei musetti: corto, scavato, più ampio. Chi seguiva chi e quale la soluzione fosse da ritenere "assoluta". Dai test di Barcellona il tema certo più dibattuto - rimbalzo aerodinamico a parte, condizione invece che accomuna - è la varietà di soluzioni aerodinamiche pensate dalle squadre nel disegno delle pance.

Forme più ampie, altre estreme come Red Bull, la via percorsa dalla Ferrari - tra le più originali -. Ecco, trattasi ancora di tutta una filosofia progettuale, della quale parla Mike Elliott, direttore tecnico Mercedes.

Priorità ai "problemi"

"A essere assolutamente onesto non ho passato moltissimo tempo a guardare le macchine degli altri. Abbiamo solo provato a sistemare i nostri problemi. In fabbrica, i ragazzi stanno facendo qualcosa in più di questo", spiega. 

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Si lavora agli sviluppi da introdurre in Bahrain, in un cronoprogramma già ben delineato prima dei test in Spagna. È attesa una Mercedes W13 profondamente diversa, come lo sarà anche Red Bull. Novità in arrivo anche per Alpine. Fondo, aerodinamica, le aree cruciali dello sviluppo.

Studio e ispirazione

Red Bull ha stupito ancora una volta per quanto ha estremizzato la zona inferiore delle pance, nella parte più avanzata. Simile per filosofia la progettazione Alpine, sebbene di gran lunga meno radicale nello "scavo" ricercato sotto le prese di raffreddamento. Ecco, non c'è solo una foggia dei volumi esterni, piuttosto è tutta l'idea di installazione dei componenti la power unit a essere integrata in una visione di efficienza aerodinamica.

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"La differenza più evidente che si è vista sono le pance disegnate da Red Bull. Sembrano essere interessanti, ci ragioneremo sopra. Direi che ci sono concetti diversi. Quanto sta accadendo con questi regolamenti fa sì che abbiamo completamente modificato il modo in cui gestiamo la scia dalle ruote. È stato fatto per consentire sorpassi più semplici, che no potessimo ottimizzare eccessivamente e controllare i flussi dalle ruote perché si abbattessero su una macchina che segue", analizza Elliott.

Aero e installazione

"Diverse squadre hanno adottato approcci differenti, alcuni hanno scelto carrozzerie ampie, provando a controllare così le turbolenze delle ruote. Noi abbiamo scelto una soluzione più stretta e compattato l'installazione della macchina per riuscirci.

In realtà le macchine si evolveranno parecchio tra oggi e la prima gara, vedrete arrivare soluzioni diverse e, quanto ai dettagli di ciò che stanno facendo gli aerodinamici, tutto è legato al controllo di quella turbolenza delle ruote anteriori".