Max Verstappen: 10
Si è concesso pure lui qualche escursione sull’erba, per far finta di essere umano. Per il resto, un weekend che rasenta la perfezione: nel momento in cui Red Bull si dimostra vulnerabile, sale in cattedra chiarendo perché oggi debba essere considerato il primo della classe. In difficoltà solo nel primo stint, quando senza safety car avrebbe dovuto salutare Norris, ma ciò che gli era stato tolto a Miami gli è stato restituito a Montréal, dove arriva il successo numero 60 della carriera in 194 GP: Schumi ci aveva messo 23 gare in meno, Hamilton 8 di più. Insomma, in linea con le leggende.
Verstappen: "Gara folle, ma siamo sempre stati sul pezzo"
Lando Norris: 9
C’era, soprattutto nel primo stint in cui stava letteralmente volando. La safety car frega lui ed il team, presi in controtempo ma nemmeno così reattivi per azzardare una sosta stretta nei tempi, ma possibile seppur con un margine ridottissimo (avevano circa 5” per reagire). Poi è impossibile fare di più, compreso dopo l’ultima safety car, con una Red Bull ancora superiore nelle fasi di ripartenza. Insomma, non vince ma convince come la sua stupenda McLaren che oggi sa di poter ambire a traguardi di prim’ordine su ogni pista.
George Russell: 8
Alla vigilia avrebbe firmato per un weekend così, dopo il traguardo non riesce a nascondere un pizzico di delusione: ha capito che a Montréal il successo era alla portata. Stupendo per tutto il weekend, salvo qualche imperfezione che costa caro, come il duello con Piastri: là perde tempo e speranze di andare a riprendere Norris e forse anche Verstappen. Per una volta tanto la Mercedes che vorrebbe sempre: speriamo solo non sia un fuoco di paglia.
Russell: "Occasione persa, ovvio avere rimpianti"
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