Charles Leclerc: 10
Una faccia da funerale, anche se con le parole si sforza di dire altro. Tuttavia, per lui parla il linguaggio del corpo, quello che si osserva mentre Binotto gli va a parlare appena sceso di macchina, oppure l'andatura sconsolata mentre si avvia verso l'area delle interviste. Ha fatto tutto benissimo: si è giocato un jolly in avvio (l'entrata in curva 3 su Perez è stata folle: fortunato in quel caso), poi ha corso con una lucidità assoluta quando si trovava negli scarichi di Sainz, frangente in cui a più riprese ha chiesto strada. Era la sua la Ferrari più veloce, nonostante l'ala danneggiata; alla fine però resta con un pugno di mosche, un 4° posto come a Monaco, e proprio come a Monaco la sensazione è quella di una grandissima occasione sprecata.
Leclerc: "Non voglio che il focus sia la mia delusione"