È stata un’approfondita presa di contatto con quello che sembra destinato a essere il campionato nel quale correrà Robert Kubica nel 2020.
I test del DTM a Jerez de la Frontera hanno visto il pilota polacco completare complessivamente 245 giri al volante della BMW M4. Ha ritrovato macchine diverse rispetto al 2013, con i motori turbo 2 litri da 600 cavalli sotto il cofano: “E’ stato un test molto produttivo, era la prima volta al volante della nuova generazione di macchine del DTM e c’erano molte cose da imparare e da scoprire. E’ stato diverso da quello a cui ero abituato negli anni precedenti. E ci sono state delle cose che mi hanno sorpreso favorevolmente”, ha spiegato Kubica.
Da Jerez non sono trapelati riscontri cronometrici ufficiali, restano i rumours provenienti dalla stampa polacca, a indicare un Kubica vicino ai migliori riferimenti dei piloti ufficiali BMW, Eng e Wittmann, impegnati nello sviluppo di soluzioni 2020.
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“Il DTM è sicuramente una delle opportunità che abbina gare di alto livello e molte battaglie ruota a ruota che mi sono mancate nei rally, potrebbe essere senza dubbio la mia destinazione.
Feeling giusto e guidabilità
Nei primi giri al volante mi sono sentito immediatamente a mio agio, è qualcosa che un pilota cerca sempre quando testa e va alla scoperta di nuove macchine.
Sentendoti più a tuo agio, giri sempre più veloce e diventa tutto più semplice. La guidabilità della macchina mi ha sorpreso in positivo, ci sono ovviamente delle differenze rispetto a una monoposto da F1, che si sentono”, ha analizzato Kubica.
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Il peso e il minore carico aerodinamico generato, le aree di evidente divergenza tra le due categorie. “Resta comunque una macchina davvero piacevole da guidare e molto avanzata dal punto di vista tecnico.
Mi sono davvero goduto il test e il lavoro con la squadra, penso siamo riusciti a provare tante cose e con esito positivo, perciò sono piuttosto soddisfatto”.