Aspettando un segnale da McLaren, la piattaforma tecnica annunciata a Daytona da ACO e IMSA, di una Classe LMDh in grado di competere nel mondiale Endurance come nella serie statunitense, registra le valutazioni positive di Porsche.
La casa di Stoccarda ha interrotto l’esperienza in Classe LMP1 a fine 2017 e la presenza nel WEC continua con l’attività Porsche Motorsport nelle classi GT.
Il fronte dei prototipi ibridi LMDh è monitorato con attenzione, rappresenterebbe uno sbocco dai costi ridotti – ulteriormente, rispetto ai circa 20 milioni di euro necessari per una stagione in Classe Hypercar, oltre lo sviluppo del progetto da curare – al vertice, una via dalla quale provare a sfidare le future Hypercar grazie al BoP anticipato da ACO e IMSA.
Bravi WEC e IMSA
Michael Steiner, componente del CdA Porsche e direttore della divisione Ricerca e sviluppo, ha manifestato la posizione del marchio ad AutoHebdo. “Apprezziamo molto l’idea d’avere una classe prototipi in comune tra IMSA e campionato del mondo Endurance della FIA. Questa nuova collaborazione è un momento storico per il nostro sport.
Attualmente non abbiamo né i dettagli né i regolamenti, è troppo presto quindi per giudicare l’interesse che potremmo avere per un impegno in questa nuova categoria LMDh.
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Il fatto che un costruttore possa correre con la stessa macchina in IMSA e nel mondiale Endurance FIA, che possa contendere la vittoria generale nei due campionato endurance più importanti al mondo, è un’idea eccellente”, ha commentato.
Porsche Motorsport monitora l'opzione
I particolari tecnici verranno resi noti il prossimo marzo, a Sebring, relativamente alle misure per garantire pari competitività con le Hypercar, le specifiche dei motori endotermici – il Kers sarà un elemento standardizzato –, le caratteristiche dei telai realizzati da Dallara, Oreca, Multimatic, Ligier.
“Ho chiesto ai miei colleghi della divisione Motorsport (diretta da Pascal Zurlinden; ndr) di esaminare i dettagli della nuova piattaforma. Voglio congratularmi con IMSA e WEC per questa scelta”.
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