Domenica si torna in pista, a Silverstone, per il quarto appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul velocissimo tracciato britannico si respira la storia stessa della F1, &egrave; da qui che nel 1950 &egrave; nato il Circus, motivo in pi&ugrave; per il quale l&rsquo;appuntamento nel Northamptonshire &egrave; molto atteso dai piloti.  &ldquo;Pensando a Silverstone non si pu&ograve; non essere felici - ha dichiarato Vettel - Dal momento che la pista &egrave; splendida. Credo che tutti la amino. Il circuito si trova in un ex aeroporto e quindi gli spazi circostanti sono molto aperti. Per questo il vento pu&ograve; avere un ruolo molto importante perch&eacute; &egrave; in grado di condizionare in maniera rilevante il comportamento della vettura in un senso o nell&rsquo;altro, rendendola difficilissima da guidare o aiutandola a seguire ancora meglio le esigenze del pilota&rdquo;.  Dopo una pista da &ldquo;on-off&rdquo; come il Red Bull Ring e il kartodromo dell&rsquo;Hungaroring, le monoposto dovranno fare fronte a una terza tipologia di circuito, caratterizzato da curve veloci e meteo incerto. Sebbene Vettel si trovi a suo agio a Silverstone, le difficolt&agrave; che Maranello sta avendo nella comprensione e messa a punto della SF1000 saranno un&rsquo;incognita ulteriore sulle prestazioni della Rossa.  &quot;Il meteo e le temperature sono spesso imprevedibili e anche per questa ragione non &egrave; facile trovare il giusto bilanciamento della vettura. Vedremo come la nostra monoposto si comporter&agrave; su una tipologia di circuito ancora diverso da Austria e Ungheria, con un gran numero di curvoni da alta velocit&agrave;&rdquo; ha concluso il tedesco.   

<p>Al pilota tedesco piace correre sulla pista inglese, ma meteo incerto e caratteristiche della pista non giocano a favore della SF1000, macchina ancora non compresa alla perfezione nella messa a punto</p> 

GP Gran Bretagna, Vettel: &quot;Tutti amano Silverstone&quot;

Prime tre gare del campionato andate e domenica, con il GP di Gran Bretagna, inzia il secondo miniciclo di tre gare con la dopppietta a Silverstone e il GP di Spagna.&nbsp;  L&#39;inizio di stagione, oltre allo strapotere imbarazzante mostrato dalla Mercedes W11, ha messo in evidenza due temi che, sicuramente, terranno banco per le prossime settimane: i problemi della Ferrari e la Racing Point RP20, la pantera rosa copia della Mercedes W10.  Spunti di discussione che meritano chiarezza e abbiamo chiamato l&#39;esperto di tecnica di Autosprint, Paolo Filisetti, per raccontare cosa non va sulla monoposto di Maranello e perch&eacute; sulla vettura di Stroll e Perez pende il giudizio dei commissari, atteso per il GP di Gran Bretagna.  Guardate il video e commentate! 

<p>Con Paolo Filisetti, l&#39;esperto di tecnica di Autosprint, facciamo chiarezza su quanto emerso dalle prime tre gare di campionato, ovvero una SF1000 in crisi di prestazioni e una RP20 copia della Mercedes W10</p> 

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        Tra i 260 orari di media di Keke Rosberg nel 1985 e i 237 di Hamilton lo scorso anno passano sette diverse configurazioni di Silverstone, a celebrare 30 edizioni consecutive di Gran Premio di Gran Bretagna quest'anno. Prima, alternanza con Brands Hatch, dal 1964 al 1986 e, volendo scavare ancora nel passato, c'&egrave; Aintree - zona Liverpool, dove erano abituati a segire altri cavalli, purosangue a quattro zampe - ad aver dato il cambio. Era il 1950 quando per la prima volta Silverstone ospit&ograve; il mondiale di Formula 1 e fu una tripletta Alfa Romeo a suggellare l'esordio: Farina, Fagioli, Parnell.&nbsp; Cinque vittorie, record in coabitazione con Alain Prost, per Jim Clark: che fosse Silverstone, Aintree o Brands Hatch, ovunque ha messo il proprio sigillo. Potrebbero diventare tre i piloti detentori del record, Lewis Hamilton, vincendo, eguaglierebbe un altro record di Clark: quattro vittorie consecutive nel Gran Premio di Gran Bretagna, dal 1962 al 1965. Hamilton ha agganciato il Leone Mansell lo scorso anno, vittorioso a Silverstone nel 1987, in un confronto tutto Williams-Honda, con Piquet, superato in entrata della Stowe. Un 2017 ricco di anniversari, perch&eacute; ricorrono i 40 anni del debutto in Formula 1 della Renault. Jabouille al volante della RS01, ventunesimo in qualifica, ritirato in gara. Su quella griglia di partenza si schier&ograve; per la prima volta anche un canadese, su McLaren M23: Gilles Villeneuve.&nbsp; Era una Silverstone che si sviluppava su 4.700 metri e poco pi&ugrave;, Maggotts, Becketts e Chapel disegnavano un bernoccolo tra l'uscita della Copse e l'Hangar Straight. L'evoluzione, da allora, &egrave; proseguita con altre sei modifiche, fino alla configurazione del 2011, la pi&ugrave; lunga: 5.891 metri che hanno cambiato piega alla curva Abbey, abbandonato l'affascinante passaggio della Bridge e della Priory, incidendo anche sull'ingresso della Brooklands. Questa Silverstone, sabato, dovr&agrave; corrersi pi&ugrave; veloce dell'1'29"243, record in prova firmato Hamilton, nel 2016, a 237 km/h di media. Non sar&agrave; difficile far meglio, perch&eacute; il tracciato si presta per esaltare le caratteristiche delle monoposto 2017.&nbsp; Ricorrenze a parte, le storie sportive legate al Gran Premio di Gran Bretagna iniziano dal 1951, quando El Cabezon Froilan Gonzales port&ograve; per la prima volta una Ferrari alla vittoria nel mondiale: era la 375. Cavallino che trionfer&agrave; in altre quindici occasioni, che ne faranno la scuderia pi&ugrave; titolata nel gran premio di casa delle squadre inglesi. Manca dal 2011 una vittoria Ferrari, allora fu Alonso, oggi Vettel ha carte e macchina in regola per spezzare l'egemonia anglo-tedesca delle ultime stagioni.&nbsp; Tra gli episodi da ricordare, l'invasione di pista del 2003, il pastore Horan a predicare sull'Hangar Straight, la vittoria di Schumacher, 1998, prendendo la bandiera a scacchi dalla corsia box, rientrato per scontare uno stop&amp;go. A Silverstone vinse la prima gara il team Williams, nel 1979, con Clay Regazzoni, due anni dopo il debutto in Formula 1 della scuderia di sir Frank. Nel 2002 tocc&ograve; a Rubens Barrichello - che vincer&agrave; l'anno successivo - rimontare dall'ultima posizione in griglia (retrocesso perch&eacute; rimasto fermo in griglia al via) alla seconda dietro Schumacher. E un instant-classic &egrave; diventato il Gran Premio di Gran Bretagna 2016. In pista Verstappen diede spettacolo, Hamilton domin&ograve; la gara, Vettel rimedio 2 punti di penalit&agrave; sulla Superlicenza per il sorpasso su Massa. Ma si ricorder&agrave; l'edizione per il coaching via radio fornito dal muretto Mercedes a Nico Rosberg. Operazione vietata dal regolamento, ma fino ad allora senza una chiara penalit&agrave; prevista in caso di violazione. I problemi al cambio portarono a un fitto scambio di indicazioni e parametri da modificare per terminare la gara. Secondo sul podio, davanti a Verstappen. La direzione gara, per&ograve;, decise di penalizzare Nico di 10" per l'operazione non consentita, aggiungendoli al tempo finale. Chiuder&agrave; comunque terzo. Resta il primo e unico caso in cui &egrave; stata applicata una sanzione per aver ricevuto un aiuto alla guida. Segna un precedente, non fosse che le direttive successive della federazione allentarono parecchio la morsa sulle indicazioni vietate nei team radio.&nbsp;       

A Silverstone la Mercedes vince da quattro anni di seguito, tre successi in sequenza per Hamilton, che pu&ograve; agganciare Prost e Clark in testa alla classifica dei piloti pi&ugrave; vincenti nel GP di Gran Bretagna. Il digiuno Ferrari dura dal 2011

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