Autosprint Gold Collection: Porsche, amore di lunga durata

Autosprint Gold Collection: Porsche, amore di lunga durata

In edicola da sabato 26 giugno, una straordinaria monografia sulla grande saga della Casa di Stoccarda nelle corse endurance. Un’era d’oro che promette di aggiungere nuovi capitoli a una storia che sembra non avere fine

25.06.2021 ( Aggiornata il 25.06.2021 15:22 )

Porsche ed Endurance. Storia di un binomio indissolubile. Una dichiarazione d’amore di lunga durata che fa ancora battere il cuore. Il numero 4 di Autosprint Gold Collection è una straordinaria monografia che parte dalle origini del mito e ci accompagna per quasi trent’anni scavando nell’Era d’Oro dei ricordi e dei trionfi. Immagini inedite, aneddoti e testimonianze esclusive si susseguono lungo un racconto da corsa di straordinaria potenza narrativa.

La grande bellezza dell’endurance emerge prepotente con le prestazioni della Casa di Stoccarda lanciata verso la conquista di quel mondo. A fare da innesco a questo incredibile racconto da corsa è il 1970.

Un anno straordinario per la Porsche nel Mondiale Endurance. La Casa di Stoccarda mette a segno nove vittorie su dieci gare in calendario, artigliando la prima vittoria a Le Mans. Al termine di quell’annata AutoSprint Anno celebra così il trionfo: “Tradizionalmente alla fine di una stagione sportiva, la Porsche aveva l’abitudine di convocare i giornalisti tecnici per illustrare e magari far provare le vetture per l’anno successivo ed anche per compiere un atto di contrizione con accurate autocritiche sulle cose che nel corso della stagione non erano andate per il verso giusto.

Alla fine del 1970 non c’è stato né l’uno né l’altra delle cose. Non vi saranno macchine nuove per il 1971 e quindi non vi è la necessità di organizzare una presentazione: ma soprattutto non vi sono state ragioni di autocritica, perché la stagione 1970 si è conclusa nella maniera più favorevole possibile.

Qualche fase imprevista c’è stata a movimentare l’avanzata irresistibile della Porsche verso il campionato del mondo Marche ma non tale da destare preoccupazioni e le vittorie in serie sono lì a testimoniare dell’efficienza impressionante delle macchine tedesche.

Nove vittorie su dieci prove non possono essere attribuite al caso, si capisce, e nemmeno si possono considerare sofferte”.


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