L'editoriale del direttore: Ora tutti pazzi per Monza

L'editoriale del direttore: Ora tutti pazzi per Monza

Il GP d'Italia del centenario di Monza, scalda il cuore degli appassionati. Ecco tutto quello che c'è da sapere su Autosprint in edicola

Andrea Cordovani

06.09.2022 10:17

E ora c’è Monza. Una delle poche carte che ancora mancano dal suo mazzo già composto da 30 assi di briscola. Max Verstappen sbarca nel Tempio della Velocità reduce da due vittorie che hanno annichilito la concorrenza e messo a portata di mano il secondo titolo consecutivo della sua straordinaria carriera. Non c’è mai stato niente di normale nel leader del Mondiale che adesso dà l’assalto al sacro asfalto dell’autodromo con un solo pensiero fisso nella testa: lasciare la sua firma. Proprio nell’edizione del Centenario del circuito monzese. Vincere in casa della Ferrari, dopo averlo fatto nel ventre materno di Zandvoort, in un inferno arancione. Chiarire al mondo intero la sua grandezza anche nella bolgia rossa di Monza. Cento anni di autodromo per griffare un’altra vitto- ria e proseguire un cammino da mai sazio, bulimico di successi, dentro una vita spesa solo per arrivare a questo punto.

Nel momento più difficile dall’inizio del Mondiale, per converso, c’è una Ferrari che sbarca sull’asfalto amico all’interno del Parco. La trasferta olandese ha lasciato l’amaro in bocca.

Come a Spa, la Ferrari non è andata oltre il terzo posto. Stavolta è stato Charles Leclerc a salire sul gradino più basso del podio con una F1-75 che ha chiuso dietro, ancora una volta, a Red Bull e Mercedes. È un Cavallino che non riesce a essere più rampante, come certe domeniche della prima parte del Mondiale. Distante di ben 135 punti dalla prima piazza occupata dalla Red Bull e davanti alla Mercedes di 30 lunghezze, la Scuderia è in un momento parti- colare della sua stagione. Nel Mondiale Costruttori le Frecce d’Argento non mollano un centimetro e stanno diventando una fastidiosa variabile nel confronto con la truppa di Horner e Marko. La Rossa si è scoperta incapace di tirare fuori il meglio dalle varie mescole di pneumatici. E in gara è andata in crisi. Ritrovare la prestazione perduta diventa, adesso, la nuova sfida del Cavallino che proprio a Monza spera di tornare a far battere il cuore dei suoi tifosi. Le ultime prestazioni inducono ad andare con i pie- di di piombo perché viste come sono andate le cose in Ungheria, Belgio e Olanda inchiodano la Rossa a un presente difficile. Disputare una Monza da leoni diventa giocoforza indispensabile. La storia centenaria dell’autodromo è lì a testimoniare che niente è impossibile dentro a quell’arena incredibile. A proposito del Centenario. Su questo numero abbiamo preparato un inserto di 16 pagine sul tempio della Velocità. Porta il titolo di Divina Monza perché questo è molto più di un teatro di sfide.

Qui inferno, purgatorio e paradiso si fondono e ci offrono un viaggio tra le emozioni intime di un luogo speciale. Il racconto è un incredibile miscelarsi di gioie e dolori all’interno di una storia leggendaria.


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