L'editoriale del direttore: il Tempio della speranza

L'editoriale del direttore: il Tempio della speranza

Andrea Cordovani

29.08.2023 09:38

Serve un monumentale atto di fede per poter solo pensare a un Gp d’Italia capace di sovvertire l’ordine delle cose dentro a un Mondiale che Max Verstappen sta conducendo a proprio piacimento. Occorre una fantasia sconfinata. E forse non è neanche sufficiente.

E allora non si scappa, serve, soprattutto, guardare Monza come Tempio della Speranza. Sono costretti a farlo tutti i rivali della Red Bull finora sonoramente bastonati, Gp dopo Gp, da un rullo compressore che non conosce ostacoli, macina vittorie e record. Inarrestabile. Anche la ripresa del Mondiale di F.1 è stata nel segno di Max Verstappen. Il nono centro consecutivo del fenomeno olandese, stavolta davanti al suo popolo innamorato pazzo, più di trecentomila tifosi dentro una torcida arancione da brividi, è una pratica se si chiude senza troppi assilli.

Come Belzebù innaffiato con l’acqua santa il campione del mondo non scivola, anzi è ancora più demonio, sotto la pioggia che prova fino in fondo a rimescolare le carte. Senza riuscire a scalfire la roccia della Red Bull che chiude davanti ad Alonso e Gasly, arrivando in Italia con la chiara intenzione di continuare a recitare il ruolo di assoluto protagonista dentro a un campionato dominato in lungo e in largo. E ora c’è Monza con la sua storia immensa e una Ferrari uscita con le ossa rotte da Zandvoort che sbarca sulla pista di casa con un solo obbligo.

Provare a dare il massimo nell’abbraccio caloroso del suo popolo che in fatto di entusiasmo non è mai stato secondo a nessuno.

Il Gp d’Italia è qualcosa che esula dal resto del campionato se porti le insegne del Cavallino. Il Tempio della Speranza è specialmente per questa Rossa che dopo la bella prova di Spa, prima della pausa estiva, è tornata in pista e ha fatto flop dentro a un weekend che ha rimescolato ancora una volta le carte alle spalle di chi comanda.

Dentro a una stagione avara di soddisfazioni, Monza deve rappresentare per la Ferrari un punto d’orgoglio, una prova senza macchia, su una pista colorata di ros- so sempre pronta a vivere fino in fondo emozioni forti.

All’indomani di un Gp come quello di Olanda, con la delusione che si taglia con il coltello dopo una prova incolore all’interno di una corsa dove sono emerse evidenti tutte le difficoltà della SF-23, pensare a una Rossa che prova a essere protagonista in casa propria può sembrare azzardato. Ma dentro a un campionato in cui a ogni gara alle spalle della Red Bull il copione varia tutto è possibile. Monza per la Ferrari rappresenta una grande occasione per tornare a far vivere qualche emozione ai propri tifosi piuttosto abbacchiati da una stagione che doveva essere e non è stata. Monza rappresenta uno snodo importante per risalire in quel Mondiale Costruttori nel quale le distanze non sono voragini. Monza è un obiettivo da non fallire per questo Cavallino che ora è pronto a gettarsi nel caldo abbraccio del suo popolo straordinario.


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