L'editoriale del Direttore: Salutando il caro Alberto

L'editoriale del Direttore: Salutando il caro Alberto

Caro Alberto Antonini hai compiuto il tuo viaggio finale dentro a una vita da cittadino del mondo

Andrea Cordovani

27.12.2023 12:31

L’ultimo saluto è stato quello più straziante. Abbracciato dall’amore dei suoi cari, dagli amici, dagli ex colleghi di Autosprint, caro Alberto Antonini hai compiuto il tuo viaggio finale dentro a una vita da cittadino del mondo. Corone di fiori e ricordi a mischiarsi in una giornata che ha riunito in tanti a rimembrare la tua memoria. Gli occhi pieni di dolore di tua moglie Barbara affogati in un vuoto incolmabile dopo che un compagno di vita come te viene a mancare. Gli occhi di tutti noi attoniti, smarriti nel camposanto di San Lazzaro di Savena, poco distante da quella redazione che adesso non c’è più e che ci ha visto crescere. Son sicuro che sorridevi riascoltando tutte quelle memorie saltate fuori da tanti tuoi ex colleghi. Molti di questi custodiscono ancora alcune delle vignette con le quali tappezzavi le pareti della redazione. Tipo quella col disegno della coda di un gatto su un foglio formato A4. E sotto la scritta “Coda sull’A4”. Le tue caricature, le tue battute fulminanti. “Il Glande Fratello” e non stiamo a specificare cosa era raffigurato su quel foglio bianco. Ne producevi di continuo.

Le tue preferite? Lo so con certezza, quelle con le quali lanciavi messaggi trasversali ai vari professori che salivano in cattedra e con il loro carico di mancanza di umiltà rischiavano di sfondarla. Per quattro lustri sei stato una colonna portante di Autosprint. Sempre in giro per il mondo a raccontare col tuo modo unico e particolare la Formula Uno. E quando tornavi dai Gran Premi, giù a raccontare del ristorante che avevi scoperto, della cena con i colleghi della famiglia al seguito del Circus. La corona che ti ha inviato l’amico Stefano Domenicali, quel saluto a nome di tutta la F.1, è stato gesto importante e una memoria dovuta per tutto quello hai fatto e rappresentato nel mondo dei GP. Ricordi come dicevi? "Oh ecco un gran bel casco di banale". Tu banale non lo sei mai stato e hai lasciato il segno. Sapevi raccontare come pochi l’uomo e la macchina. Sentimenti e tecnica. Catturavi le emozioni e le mettevi in prosa. Davi vita alla notizia. Non scrivevi niente prima di esserti informato. Mal sopportavi i “tromboni” e quelli che dicevano ostentando un’ottusa sicumera, quando tu pensi una cosa io l’ho già fatta. Ho conosciuto davvero pochi giornalisti del settore capaci di spiegare con semplicità disarmante i segreti tecnici della F.1 come facevi tu.

"E adesso dài perdiamoci nel paradiso della brugola", scherzavi mentre cercavi di spiegarmi certe diavolerie e io ti guardavo con aria interrogativa. "Vedo che stai sCORDOlando…". Ripenso a te e, seppur nel dolore per la scomparsa di un amico che non c’è più, di uno di noi, sono tanti i sorrisi. Ricordo quella volta che ci siamo sentiti al telefono e te eri in Friuli. “Cosa stai facendo?” ti chiesi e tu subito pronto: "Eh sai sono qui con Barbara, la Carnia è debole!". Non potrò mai dimenticare il giorno in cui, tua moglie, ti guardava fiera e orgogliosa mentre indossavi la divisa da viaggio con lo scudetto della Ferrari sul petto. Quel tuo sorrisetto a nascondere una timidezza tracimante per allontanare l’imbarazzo e metterti al riparo anche dalle mie battute. Cavallino Birbante…

In questo numero di Autosprint che chiude la stagione 2023 la tua firma compare ancora una volta. A dieci anni dall’incidente di Meribel (che tu raccontasti sulle pagine di questo giornale) riproponiamo una tua intervista fatta a Michael Schumacher nel 2004 dopo la conquista del suo settimo titolo iridato. Schumi era reduce da un incidente a Monza prima del Gp d’Italia. Lo riproponiamo ai nostri lettori. La rilettura di quel servizio darà l’esatta percezione del tuo modo di affrontare questa professione.

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