L'analisi: concentrazione & distrazioni

L'analisi: concentrazione & distrazioni
Sembra che alcuni protagonisti avessero altro a cui pensare che non alle qualifiche del GP del Brasile...

23.11.2013 ( Aggiornata il 23.11.2013 23:29 )

La pioggia ha cercato di mettere in tutti i modi i classici “bastoni fra le ruote” a chi cercava di lavorare nel modo più lineare possibile, nel corso delle qualifiche del GP brasiliano a Interlagos, facendo variare continuamente i riferimenti. E dove il meteo poteva essere insufficiente, a rimestare le carte ci ha pensato la direzione gara con un rinvio delle Q3 decisamente sovradimensionato rispetto alle reali condizioni della pista. In tutto questo bailamme, ancora una volta giganteggia Sebastian Vettel, come pure Nico Rosberg e soprattutto Fernando Alonso fanno capire di che pasta sono fatti. Anzi lo spagnolo, proprio ottenendo il momentaneo secondo crono e poi sbagliando quando cerca di fare di più, dimostra che ci può mettere sì del suo, ma di più non si può fare e si sfora nel campo dell’esagerazione. Bene, abbiamo dato il giusto credito ai tre protagonisti citati, e restiamo comunque già pronti a rassegnarci a chi nonostante tutto e nonostante oggi continuerà a dire che Seb è bravino ma non sotto l’acqua (dimenticando che a Monza con la Toro Rosso stava piovendo, e che già in kart sviluppava le gomme da bagnato per conto del costruttore). Però vogliamo passare oltre, e cercare di analizzare queste qualifiche da un punto di vista differente. In modo semiserio, se vogliamo, ma nemmeno troppo immotivato: quello della concentrazione mentale. Posto che non abbiamo visto nessuno dei piloti telefonare mentre stava guidando o robe simili (e anche con le radio gli ingegneri F1 sono sempre ben lontani dalla parlantina di quelli della Indycar), indubbiamente alcuni avevano più di un motivo di distrazione. Prendiamo Felipe Massa, per esempio: sembra che praticamente potesse sottrarsi alle foto di gruppo con amici-familiari-conoscenti-&-affini solo quando indossava il casco. Siamo convinti che in pista abbia dato sempre del suo meglio, ma qualcosa a livello di distrazione mentale (e di “lavoro” con gli ingegneri e comunque di preparazione) l’avrà pur fatto, tutto ciò che era connesso ai festeggiamenti per l’addio alla Ferrari (e le malelingue ci dicono che anche alcuni tifosi ferraristi stiano festeggiando...). Un altro addio, e per giunta più drastico, è quello che darà a tutto il circus il povero Mark Webber, il pilota che potrebbe ispirare a Ron Howard un film stile “Sliding Doors” se ricorderanno al regista americano come la carriera dell’australiano (e di Vettel per riflesso) sia stata ferocemente condizionata da una semplice toccatina alle barriere di Abu Dhabi a fine 2010 (senza ignorare il testacoda coreano, beninteso). Che oggi non è andato più in là di un quarto tempo, quando le sue potenzialità sono altre (e pure quelle della macchina). Certo, sono gare particolari per Massa e Webber, ma non erano i soli ad avere motivi di “distrazione”. Altri piloti avevano da pensare a ben di più che a questa sola gara: diciamo a tutte quelle del 2014? Così Nico Hulkenberg si è accontentato di un 10° tempo assolutamente inadeguato ai suoi recenti standard (per di più su una pista che l’ha visto sempre mettersi in luce, e di quelle sfolgoranti). Poi vieni a sapere che un motivo di deconcentrazione ce l’ha: quello di aver appena firmato per la Force India. Dove si affiancherà ad Adrian Sutil... o forse no: c’è in corsa anche Sergio Perez. Un caso che tutti e due i piloti appena nominati non abbiano brillato in qualifica? Della "distrazione" di Perez abbiamo poi l' esempio in foto... Insomma, più di un motivo per tutti di “avere la testa altrove”. Pure Pastor Maldonado, fuori già in Q1: ma ha ben altro a cui pensare, visto che l’approdo in Lotus è quasi certo da parte sua, ma bisogna vedere cosa troverà dall’altra parte, quali garanzie (mettiamoci pure quella dell’esistenza...) per il 2014, tanto che deve focalizzarsi anche sulla possibilità aperta in Sauber. Invece non sembrano aver avuto effetto immediato, ma vedremo alla lontana, le possibili distrazioni di personaggi focali come Pat Fry e Steve Clarke (capo ingegnere di pista) ormai dati “out” dalla Ferrari. Ma, soprattutto per il team di Maranello, questo è un discorso più serio... Maurizio Voltini

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