Le verità scomode di Niki Lauda

Le verità scomode di Niki Lauda
Intervista esclusiva tratta da Autosprint in edicola: il capo Mercedes parla dei suoi piloti del rumore, del consumo e ne ha per tutti senza peli sulla lingua

Cesare M. Mannucci

16.04.2014 ( Aggiornata il 16.04.2014 11:04 )

Un estratto da Autosprint n.15 in edicola da martedi 15 aprile Qual è il vero segreto della supremazia Mercedes? Il motore V6 tedesco oppure anche l’organizzazione impressa al team di Brackley da Niki Lauda e Toto Wolff? Autosprint ha intervistato a cuore aperto Niki Lauda, il personaggio più carismatico e caro al pubblico del nostro paese. In questa intervista esclusiva di Cesare Mannucci di cui riportiamo uno stralcio, Lauda con la sua abituale schiettezza, racconta i segreti del successo Mercedes, perché si ritiene la persona giusta per l’incarico che aveva ricevuto da Stoccarda e soprattutto lancia accuse precise al resto del mondo F1 che nasconde dietro false ipocrisie l’incapacità di tenere il passo della Mercedes. Nell’intervista Lauda a 360 gradi: da Hamilton e Rosberg, al rumore dei motori, alla tecnologia turbo ibrida, alla Ferrari... Leggetevela integralmente sul giornale perché ce n’è per tutti. - Dall’inizio del campionato, Rosberg e Hamilton lottato ad ogni gara per la vittoria. Per ora non ci sono stati problemi tra i due. Come prevedi di gestire la situazione nel prosieguo della stagione ? «Posso solo dire di essere pienamente soddisfatto di entrambi. Sono la coppia di piloti perfetta per ogni team. Ognuno spinge l’altro a fare meglio, ad essere più veloce, ma tutto in maniera amichevole. È davvero la situazione ideale. Si tratta di due piloti che non hanno punti deboli, caratterialmente e come talento di guida. Rosberg è il tipico pilota dalla “vita concreta”, Hamilton invece quello dalla “vita pazza”. Entrambi si complementano, anche caratterialmente. Ognuno raggiunge il massimo della prestazione in modo diverso. Ma alla fine tra di loro non ci sono differenze quando parliamo di risultato finale. Dispongono della stessa cultura tecnica, davvero non ho nulla da rimproverargli. In futuro ci saranno problemi? Non lo so, anche se in Bahrain, Hamilton e Rosberg hanno corso in maniera intensa ma non hanno mai messo in pericolo gli interessi della Mercedes». - Nella tua carriera di pilota ha corso per i team più esigenti: Ferrari e McLaren. Cosa hai imparato da quella esperienza che ora ti è utile alla Mercedes? «Io sono sempre una persona esigente, per primo con me stesso, poi con quelli che lavorano con me. Ma nel mio lavoro alla Mercedes, il maggiore aiuto non è venuto dalla mia precedente carriera di pilota, mad da quella di imprenditore nel settore del trasporto aereo, quando ho posseduto due compagnie aeree: la Lauda Air e poi la Niki. Per 20 anni sono stato coinvolto direttamente in questo business, gestendo grandi gruppi di persone e grandi investimenti. Dovevo sempre trovare il modo per motivare al meglio le persone. Dovevo fare in modo che i nostri voli fossero i più efficienti, dal punto A al punto B. Nel corso del tempo ho accumulato grande esperienza sul come gestire le persone e una società. Combinando la mia esperienza di imprenditore a quella di ex pilota, riesco a vedere le cose in modo diverso. Non interferisco mai, so come gestire le persone, l’ho sempre fatto con successo. Abbiamo grandi esperti in ogni settore, accetto volentieri le loro opinioni, discutiamo su ogni cosa, mai da posizioni preconcette».
- Eppure la situazione economica e regolamentare complessiva, appare piuttosto turbolenta... «Per ragioni assolutamente giuste, Jean Todt 5 anni fa ha deciso che la F.1 doveva utilizzare un tipo di motore che fosse una risposta agli attuali problemi e che fosse attrattivo per i Costruttori automobilistici: Ferrari, Mercedes, Renault, Honda. Così sono nati i propulsori turbo a 6 cilindri, ibridi, che usano al massimo 100 kg di benzina. Che sono la risposta perfetta se consideriamo la tendenza attuale dell’industria automobilistica. Perché la benzina non ci sarà per sempre. Cinque anni fa, nessuno sapeva della decsione presa dalla Fia. Ora alla Mercedes stiamo sviluppando un turbo che in futuro monteremo sulle vetture Diesel di serie. La nuova formula, il nuovo regolamento, è la cosa più giusta che potesse essere fatta ed è arrivato al momento giusto. Oggi la Mercedes dice: grazie a Dio che sono in F1 e sono nella direzione giusta». - Però il rumore è scarso... «Purtroppo, come conseguenza delle nuove regole, il rumore dei nuovi motori è poco attrattivo. Ma è una cosa logica, perché un 6 cilindri non farà mai lo stesso rumore di un 8 o di un 12 cilindri. E se metti un turbo sopra, che è quello che ti serve per i dispositivi ibridi, poi ne avrai ancora meno di rumore. I fans associano sempre la parola rumore alla velocità. Quando avevo 14 anni, sul mio primo ciclomotore, la prima cosa che feci era stato togliere il silenziatore. Anche se quella modifica in realtà mi faceva andare ancora più piano, io ero tutto contento, perché mi sembrava di andare più forte. Capisco i discorsi e le necessità di Ecclestone: non possiamo avere una GP2 che fa più rumore della F.1. Ci dobbiamo lavorare sopra, esistono soluzioni tecniche per farlo, siamo già d’accordo per risolvere il problema». - E il problema del conusmo, i piliti come taxisti? «Chi dice che le attuali corse sono degli economy run e che i piloti guidano come tassisti, dice il falso. Non è assolutamente vero. In Malesia, dove abbiamo fatto primo e secondo, abbiamo finito la gara con ancora 5 kg di benzina nei serbatoi. E altre squadre erano nella stessa condizione. Mi sembra chiaro che non stiamo parlando di economy run o di gare al risparmio. Nel 2013, quando le gomme Pirelli erano così deboli e incostanti nelle prestazioni, dovevamo rallentare molto di più durante la gara e nessuno si lamentava. Lo scorso anno, sempre a causa delle gommme, la priorità di risparmiare sul peso era più rilevante, imbarcavamo sempre meno benzina di quella che ci sarebbe servita, perché realmente un paio di kg in più condizionavano il loro rendimento. Eppure nessuno diceva che i piloti guidavano come tassisti. Adesso però, per il problema del rumore e le critiche dei fans, anche questo diventa un argomento. Dovremmo forse prendere gli attuali splendidi motori e buttarli ? Mettiamocelo in testa. Un 6 cilindri non farà mai il rumore di un 12 cilindri. I Costruttori hanno investito cifre elevatissime per questo tipo di motori ad alta tecnologia. Pretendere di cambiarli adesso, sarebbe ridicolo. Lavoriamo per aumentarne la rumorosità, anche a me piacerebbe». L’intervista completa su Autosprint n.15 in edicola da martedi 15 aprile

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