Ci apprestiamo al primo dei
Gran Premi F1 dopo la pausa estiva, lo stop di due settimane imposto dai regolamenti che ha un po’ fatto da spartiacque fra la prima e la seconda parte della stagione mondiale 2014, anche se finora si sono corsi già 11 GP sui 19 complessivi e dunque non siamo esattamente a metà campionato (pur se l’ultimo GP di Abu Dhabi, ricordiamo, vale doppio in quanto a punteggio).
La gara che ci aspetta questo weekend è una delle più attese, anche perché si corre su un tracciato storico e “motivante” per i piloti: quello di Spa-Francorchamps. Un tracciato sul quale si corre fin dal 1925 (ha ospitato 46 edizioni del
GP del Belgio, valide per il mondiale F1, alternandosi con Zolder e Nivelles), realizzato come spesso capitava collegando fra loro strade già esistenti per il traffico normale (come Imola, per esempio) risultando tutt’altro che asettico al contrario di certi altri circuiti moderni. La caratteristica più evidente - ancorché le riprese televisive non riescano a rendere davvero appieno quella che è la realtà della pista - sono le continue e sensibili variazioni altimetriche, di cui è un esempio ben noto il tratto che va in forte discesa dalla Source fino alla compressione di Eau Rouge per arrampicarsi rapidamente verso il Raidillon.
Ma oltre all’andamento
“da montagne russe” (e alle variabilissime condizioni meteo) non si deve dimenticare la presenza di tante altre caratteristiche basilari nell’esaltare il pilotaggio: troviamo infatti curvoni veloci ma anche curve molto tecniche da media velocità, come pure lunghi rettilinei e staccate “pesanti”. Tutte situazioni che agevolano i sorpassi e “fanno la differenza”, istigando i piloti a dare il meglio di sé. Fra i vincitori delle varie edizioni annoveriamo infatti nomi come Ascari (che si aggiudicò la gara inaugurale), Fangio, Nuvolari, Collins, Clark, Surtees… senza dimenticare, dal 1985 ad oggi (cioè con il circuito di circa 7 km rispetto agli originali 14), i successi di Senna, Mansell, Schumacher e Raikkonen. Nella foto grande, vediamo Graham Hill condurre con la BRM il plotone in un’edizione degli anni ’60.
Insomma, un tracciato che attualmente misura 7.004 metri (una lunghezza non proprio standard) e che premia ed esalta piloti e vetture completi, e probabilmente non è un caso che l’anno scorso partì proprio qui la serie positiva della Red Bull che lanciò Sebastian Vettel verso il quarto titolo mondiale. Più difficile che ciò possa ripetersi anche quest’anno, visto lo stato di forma della Mercedes, senza dimenticare che pure la Williams potrebbe trovarsi abbastanza a suo agio dato il buon mix fra velocità e maneggevolezza delle FW36. Nondimeno, non possiamo dimenticare come già a Spielberg tali discorsi siano stati un po’ ribaltati dalla realtà della gara, e chissà che Alonso e la Ferrari non riescano a trovare quel qualcosa di più che possa fare la differenza. Senza dimenticare chi vuole (e in effetti potrebbe) recuperare, come Force India e McLaren. E si spera che la forte richiesta di spinta motrice (si sta per più del 70% del tempo a pieno gas) non si rifletta troppo sui consumi.
Approfittiamo dell’occasione per ricordare quali saranno gli orari dei vari appuntamenti in pista, anche con la nostra cronaca diretta sul web e su twitter (@autosprintLIVE).
venerdì 22 agosto
dalle 10,00 alle 11,30 - prima sessione prove libere
dalle 14,00 alle 15,30 - seconda sessione prove libere
sabato 23 agosto
dalle 11,00 alle 12,00 - terza sessione prove libere
dalle ore 14,00 - prove di qualificazione
domenica 24 agosto
dalle ore 14,00 - GP del Belgio F1 (44 giri)
Maurizio Voltini