Dopo la
riunione e la decisa “tirata d’orecchie” di venerdi 29,
Rosberg ha pubblicato questa dichiarazione sulla sua pagina Facebook.
“Nei giorni dal Gran Premio del Belgio a Spa, ho speso un sacco di tempo a pensare a quello che è successo durante la gara e discuterne con il team. Ho già espresso il mio rammarico per l'incidente, ma, dopo l'incontro con Toto, Paddy e Lewis oggi, desidero fare un passo ulteriore e descrivere come un errore di giudizio da parte mia”.
“La regola numero uno per noi come compagni di squadra è che non dobbiamo entrare in collisione, ma questo è esattamente quello che è successo. Per questo errore di giudizio, mi scuso con Lewis e il team. Voglio anche chiedere scusa ai tifosi che sono stati privati della nostra battaglia per la vittoria in Belgio”.
“A Lewis e me sono state date chiare istruzioni su come correre uno contro l'altro d'ora in poi. Come piloti, abbiamo una chiara responsabilità per la squadra, i tifosi di questo sport, i nostri partner e Mercedes-Benz per offrire corse regolari. Noi prendiamo molto sul serio questa responsabilità”.
“Guardo al finale di campionato con una concorrenza leale dentro e fuori dalle piste fino all'ultimo giro della stagione ad Abu Dhabi”.
Dal comunicato si capiscono tre cose: il pilota tedesco è stato messo con le spalle al muro e ha dovuto
prendersi la colpa dell'accaduto; in futuro
non saranno più tollerati contatti in pista tra i due piloti Mercedes; al meeting non era presente
Niki Lauda (non citato da Rosberg) ma
Paddy Lowe assieme a Wolff e ovviamente
Hamilton.
Rosberg non parla però della punizione che gli è stata comminata dalla squadra, probabilmente una
sanzione pecuniaria, che emerge da altre fonti.