Alonso e il guaio scampato

Alonso e il guaio scampato
"Stavamo per partire dai box", dice il ferrarista contento del 6° posto: valutata l'idea di montare il sesto motore e venir penalizzati come Vettel

01.11.2014 ( Aggiornata il 01.11.2014 21:16 )

Ancora una volta Fernando Alonso con il 6° tempo è stato più veloce di Kimi Raikkonen soltanto nono, ma la vera notizia della Ferrari ad Austin è che aveva rischiato di partire dai box come la Red Bull di Vettel! Lo spiega Alonso: “Avevamo avuto qualche dubbio in settimana, perché siamo molto “tirati” sui motori e ci chiedevamo se era il caso di usare un sesto motore e partire dalla pit lane come prevede il regolamento e come ha fatto la Red Bull. Poi abbiamo preferito usarne uno leggermente “sgonfiato” nella potenza (per farlo durare di più, ndr) e accontentarci di partire abbastanza indietro nello schieramento”. Così la Ferrari ha rischiato puntando sull'ultimo propulsore regolamentare. Confidando sulla propria tradizionale affidabilità. Perché? Lo spiega Alonso: “La miglior strategia per me è sempre quella di provare a partire il più avanti possibile e abbiamo perciò optato per dare il massimo, e per ora è andata bene”. Abbonato da tutta la stagione alla terza fila, Alonso ha fatto un poco di fatica per agguantarla dopo che al venerdì aveva ottenuto invece bene il terzo tempo. Vero che in Q1 Alonso era buon quinto, ma solo perché le due Williams di Bottas e Massa avevano scelto di qualificarsi con gomme soft usate e quindi erano dietro la Rossa. Ma era ovvio che proseguendo nelle prove sarebbero andate davanti. Alonso ha dovuto battersi anche contro le McLaren che in Q2 gli erano a pochi millesimi e rappresentavano un bel pericolo. Il  passo di Alonso è andato migliorando costantemente nelle prove cronometrate dove è sceso da 1'38”349 a 1'38”010 fino al buon crono di 1'37”610 in Q3. Ma pur se nell'ultima sessione ha limato via ben 4 decimi al suo tempo precedente, il divario dalla Mercedes è cresciuto: in Q1 Alonso era staccato di 1”153 da Hamilton, in Q3 è finito a ben 1”543 dalla pole di Rosberg. Per un attimo si era illuso di poter battagliare anche con Ricciardo che precedeva nelle prime qualifiche ma poi l'australiano della Red Bull ha messo il turbo rifilandogli 4 decimi nella Q3 “congelando” la quinta posizione. Per la gara Alonso non ha grandi certezze, se non quella di non lottare per il podio. “Non è alla mia portata”, spiega. Il dubbio è anche la strategia e il numero dei pit stop perché con le gomme più morbide portate dalla Pirelli la durata degli pneumatici scende. “Gli anni scorsi – dice Alonso - facevamo 25/30 giri senza fermarci, venerdì ne abbiamo fatti solo 14 di seguito, quindi forse dovremo andare su due stop”. Il vantaggio per lui e la Ferrari però è che impiegando il più possibile le gomme soft la F14 T è più competitiva perché soffre meno di grip rispetto alle gomme medie/dure che erano inizialmente previste dalla Pirelli per questa corsa. Meno opaca del solito la qualifica di Raikkonen: è sempre stato più lento di Alonso, ma con un distacco contenuto attorno ai 2/3 decimi in ogni sessione. Kimi ha preso 3 decimi e mezzo da Fernando in Q1, 250 millesimi in Q2 e solo 194 millesimi in Q3. Un buon passo quello del finlandese considerando che in prova per tutto l'anno è sempre stato un po' sgonfio anche rispetto al suo compagno di squadra. Meno di due decimi però valgono ben tre posizioni di differenza, perché in quella piccola frazione di tempo si sono infilate le due McLaren di Button e Magnussen. Però essendo Jenson penalizzato, Kimi ha il vantaggio di guadagnare una posizione e partirà in quarta fila esattamente dietro Fernando. “La macchina non mi dà una cattiva sensazione – spiega Raikkonen - ma continua a scivolare e slittare e io devo forzare per guidarla. Spero in gara di recuperare qualche posizione”. Alberto Sabbatini

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