I 10 fatti della F1 2014 - 8: la lotta per il campionato fra Lewis e Nico

I 10 fatti della F1 2014 - 8: la lotta per il campionato fra Lewis e Nico
Riviviamo i 10 fatti chiave della stagione conclusa, in cui ovviamente spicca la lotta a due per il titolo fra Hamilton e Rosberg

01.01.2015 ( Aggiornata il 01.01.2015 09:00 )

Se c'è stato un fattore evidente fin quasi dall'inizio, nella stagione F1 2014, è stata la supremazia della Mercedes. Il che ha implicato ovviamente che la lotta per il titolo piloti fosse ristretta fra Lewis Hamilton e Nico Rosberg. e che le speranze di chiunque altro (a partire da Daniel Ricciardo) fossero una mera possibilità matematica, che di realistico aveva solo il calcolo numerico. Una lotta che è durata fino all'ultimo GP e che è stata davvero intensa, a tratti pure tesa e aspra. Ma soprattutto "inquinata" da svariati episodi che hanno esulato dal semplice duello sportivo in pista. Oltre a numerose avarie tecniche che, pur se i piatti della bilancia alla fine si sono pareggiati, hanno condizionato la stagione di entrambi, ad un certo punto si è arrivati a quello che tutti temevano e Niki Lauda aveva semplicemente previsto accadesse prima o poi: il contatto diretto. Perché se il duello in Bahrain era stato spettacolare ma tutto sommato non così "all'ultimo sangue" (non da parte del tedesco, almeno) come certe sfide epiche dovrebbero proporre, quello in Belgio è risultato meno appariscente ma dalle conseguenze pù disastrose. Perché Rosberg non ci sta ad essere scivolato terzo nonostante partisse dalla pole a Spa. Recupera subito la seconda posizione e quando arriva al secondo giro a Les Combes è già in scia a Hamilton davanti, facendosi vedere all'esterno in staccata. Un'azione di disturbo, più che un vero e proprio tentativo di sorpasso: ma con Lewis che una volta di più allarga i gomiti e soprattutto Nico che valuta male nel riaccodarsi, ci scappa la toccata. Una roba da poco, ma solo in teoria: perché se la "pizzicata" costa a Rosberg giusto un pezzetto dell'ala davanti, a Hamilton causa invece la foratura della gomma posteriore sinistra. Il giro di rientro ai box dell'inglese causa ulteriori danni alla monoposto e il conseguente ritiro, mentre al tedesco l'azione causerà una bordata di fischi quando a fine gara salirà sul podio alle spalle di Ricciardo, bravo una volta di più a sfruttare l'occasione. Ci saranno conseguenze anche in factory, con tutti i personaggi coinvolti chiamati a risponderne attorno ad un tavolo, anche se non si è ancora saputo davvero cosa si siano detti. Ma di sicuro per Rosberg è stata una macchia superiore alla manovra in sé e che probabilmente i tifosi gli hanno abbuonato soltanto a fine campionato, ma solo perché l'ha perso... Maurizio Voltini

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