Rosberg: "Sono più forte dopo la sconfitta"

Rosberg: "Sono più forte dopo la sconfitta"
Nico esamina cosa non ha funzionato nel 2014 e riconosce un suo limite
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26.02.2015 ( Aggiornata il 26.02.2015 13:01 )

Cos’è mancato a Nico Rosberg per conquistare il titolo lo scorso anno? Probabilmente l’aggressività in gara nelle battaglie corpo a corpo, dalle quali è sempre uscito vincitore Lewis Hamilton. Episodi come Austin, o ancora prima gli ultimi giri del gran premio d’Ungheria, dovrebbero aver chiarito bene al tedesco che senza sfoderare gli artigli sarà difficile stare davanti al compagno di squadra. «Nico Rosberg è stato rafforzato dalla sconfitta, è più astuto perché ha imparato tanto dallo scorso anno». A dirlo non è un osservatore esterno, un commentatore, bensì lo stesso Nico, al giornale Sport Bild. Curioso sentirlo parlare in terza persona, poi aggiunge: «Ora ci sono minori situazioni che mi risultano sconosciute, sono pronto per qualunque cosa possa accadere in pista: sono meglio preparato». Il riferimento non può che andare proprio alla battaglia aspra con Hamilton, lui che forse non si aspettava lo scontro così diretto quando i giochi per il titolo si sono fatti roventi. Sta nella natura delle cose, ed è la stessa ragione per la quale non poteva durare quell’amicizia sbandierata a inizio 2014, fatta di abbracci e pacche dopo lo spettacolo messo in scena in Bahrain. Non contava ancora nulla quella gara ai fini iridati, si poteva ancora giocare a fare gli amici. L’asticella dello scontro l’ha inevitabilmente alzata proprio Rosberg, a Montecarlo, con la manovra in qualifica alla quale nessuno ha creduto, tantomeno Hamilton. La rottura si consumata allora. L’ammissione di quanto palesemente apparso in pista, arriva infine da Rosberg, che riesamina le battaglie ruota a ruota: «Hamilton ha fatto un lavoro migliore, è lì che dovrò progredire nel 2015. Sarà in ogni caso un anno positivo, per tutto lo scorso campionato non ho fatto molti errori, anche se sarebbe meglio non farne nessuno, ma non c’è pilota che può riuscirci, nemmeno Lewis». D’altronde è anche vero che il campione del mondo in carica dovrà riuscire a eguagliare il passo in qualifica del tedesco, apparso più abile a tirare fuori il massimo dalla monoposto nel giro secco. Ancora lotta a due? A Melbourne il primo verdetto, con l’impressione che potrebbero esserci maggiori incursioni di outsider qualificati che non nel 2014. A Ferrari, Williams e Red Bull il compito di mettere pressione. f.p.

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