Alonso, Brundle: “Non è stato aggiunto tutto”

Alonso, Brundle: “Non è stato aggiunto tutto”
L’ex pilota inglese si unisce al coro degli scettici, insieme a Fabrizio Barbazza e una “confidenza” ricevuta
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04.03.2015 ( Aggiornata il 04.03.2015 12:34 )

Con tutto il rispetto dovuto a Martin Brundle, non servivano certo le sue dichiarazioni per accorgersi che di misteri e punti irrisolti, in quello che potremmo ribattezzare Alonso-gate, non solo ce ne sono troppi, ma si addensano con il passare del tempo. «C’è qualcosa fuori posto, non è stato aggiunto tutto. La situazione è molto strana e intorno c’è tanto fumo e specchi», commenta l’ex pilota di F1. L’unica speranza è che si possa far luce attraverso l’indagine della Fia e i ricordi di Alonso, che secondo alcune fonti spagnole inizierebbero ad affiorare. Su entrambi i versanti, la fiducia che possiamo riporre è marginale. Quanto alla Fia, non va trascurato un dettaglio: poniamo il caso che le voci su una scossa elettrica fossero credibili. Implicitamente ne verrebbe fuori un’ammissione di sicurezza non assoluta del sistema ibrido così fortemente voluto dal governo della F1. Vista l’assenza di immagini definite, non sarebbe più “semplice” attribuire le cause ad altri aspetti? Il dubbio sull’indipendenza dell’indagine in questo caso è più che mai legittimo. Sul fronte dei ricordi del pilota, fidarsi del filtro dei media spagnoli potrebbe essere fuorviante. Fu lo stesso Dennis, alla presentazione della Mp4-30, a sottolineare la presenza di due blocchi, da un lato quello della stampa iberica dall’altro quello dei giornalisti d’Oltremanica. E’ facile, purtroppo, immaginare un gioco delle parti anche in questa vicenda. Al coro di scettici sulle cause del botto di Barcellona si è unito anche Fabrizio Barbazza, che sarebbe venuto a conoscenza da una fonte attendibile (come riporta l’intervista su La Repubblica del 3 marzo) di una scarica di 600 watt ricevuta dal pilota spagnolo. Sorvolando (?) sul dettaglio che si tratterebbe semmai di volt e non watt, a infittire il mistero nella vicenda è stato il comportamento della stessa, subentrata ai bollettini medici dell’equipe che ha avuto in cura Alonso nella comunicazione del quadro clinico. Perché si lascia, correttamente, ai medici la decisione sul ritorno in pista del pilota ma al contempo non si è consentito che fossero gli stessi a spiegare la situazione dal punto di vista clinico all’arrivo in ospedale? «Sono tutti un po’ riservati sull’incidente, perciò c’è qualcosa che non è al posto giusto. E’ stato la causa dei problemi o l’effetto?», aggiunge Brundle al Telegraph. La vicenda è già stata ampiamente delineata in tutti i suoi aspetti critici: commenti, supposizioni e teorie, continueranno ad accompagnarci almeno fino al prossimo comunicato stampa, quello che si attende dall’indagine della Fia. f.p.

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