Hamilton: Voglio una lotta con gli altri team

Hamilton: Voglio una lotta con gli altri team
Non si “accontenta” di duellare con Rosberg e richiama il confronto del 2008
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05.03.2015 ( Aggiornata il 05.03.2015 17:40 )

Sarà il mondiale che sogna Lewis quello 2015? Un mondiale a più attori protagonisti, con la vittoria da decretare al termine di una battaglia non confinata con il compagno di box? Se dovesse esserlo, sarebbe una bella e inattesa sorpresa. Non ha mai fatto mistero, anche durante la scorsa stagione, di desiderare lotte accese con i vari Alonso, Vettel, Ricciardo e, perché no, un Bottas che ha talento e classe per ritagliarsi un futuro interessante. Alla vigilia del Gran premio d’Australia, ribadisce il concetto: «E’ più stimolante quando lotti con un altro team. Essendo cresciuto guardando la Formula 1, è senz’altro più eccitante vedere due squadre contrapposte. Resta interessante la competizione dentro un team, ma è diverso quando devi confrontarti con altri». Richiama alla memoria un anno in particolare, il 2008 che gli portò il titolo in McLaren. «E’ stato piuttosto equilibrato, perché la Ferrari era eccezionale sui circuiti più veloci, posti come Silverstone, con più curve ad alta velocità, ma su quelli lenti e misti noi siamo andati sempre meglio». Ecco, “peccato” che il vantaggio tecnico costruito nel 2013 e sviluppato l’anno scorso sia tale che ben poche speranze di alternanza al vertice restano guardando al futuro immediato. «Mi sono divertito in quella battaglia, provando a giocare in difesa nelle gare in cui erano più veloci. Inoltre, voglio battere il ragazzo nella macchina accanto alla mia. Quando riesci in entrambi gli obiettivi, hai colto due piccioni con una fava». Però quando gli viene chiesto se sia stato più duro conquistare il primo titolo o il secondo, non ha dubbi: «Soprattutto quello contro Nico, perché eravamo sulla stessa macchina e costantemente chiamati a migliorare tempi e monoposto». Un progetto che non si è certo fermato sugli allori del 2015, aggiungendo prestazione e, dagli indizi dei test, con un solido margine di vantaggio sulla concorrenza. L’obiettivo? Creare un ciclo, come ribadito da Dieter Zetsche al Salone dell’auto di Ginevra. «Abbiamo lavorato duramente durante l’inverno e la macchina è buona, ma non possiamo sapere come andremo prima della gara». Non teme nemmeno l’apertura dell’evoluzione sulla power unit a stagione in corso, d’altronde avranno cartucce da giocarsi anche a Stoccarda e la situazione di partenza li mette in condizione di beneficiare di un buon margine di vantaggio sugli avversari. Sta anche qui una delle ragioni per cui, se cambiamenti radicali dovranno esserci nel 2017, saranno da concordare (e difficilmente ottenibili): «Dovrà esserci una discussione interna, ma penso anche che abbiamo tutto quel che serve per un grande spettacolo». Come dargli torto: sono stati i migliori nell’interpretare la nuova era turbo e la stabilità a medio termine è un elemento legittimo da pretendere. f.p.

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