GP Australia, Ricciardo punta al podio

GP Australia, Ricciardo punta al podio
“Siamo sufficientemente vicini a Williams e Ferrari per contenderci il terzo posto”
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10.03.2015 ( Aggiornata il 10.03.2015 12:41 )

Daniel Ricciardo fissa gli obiettivi per il primo GP della stagione, in Australia, il GP “di casa” per lui. Daniel arrivò sul podio in un 2014 che si prospettava critico per la Red Bull, salvo poi svilupparsi su binari favorevoli, nonostante il deficit sulla power unit. «Siamo più preparati, abbiamo maggior confidenza con la macchina, l’affidabilità, e arriviamo a questa gara con un piano preciso. Non è come l’anno scorso, quando si trattava unicamente di metterla in pista e vedere cosa sarebbe accaduto,  sperando non si sarebbe rotta. Guardando all’affidabilità siamo messi molto meglio», commenta l’australiano. Se la Mercedes dovesse seguire l’indirizzo emerso dai test – praticamente una W06 inaffondabile, che ha impiegato un solo propulsore per tutte le sessioni – allora resta l’ultimo gradino del podio da contendersi. Diversamente dal 2014, però, il lotto di pretendenti è più ampio e ravvicinato nelle prestazioni, sempre volendo prendere per validi i riscontri dell’inverno a Barcellona. «La Mercedes sarà ovviamente forte, lo sappiamo, ma se anche dovessero andar via, resta un terzo posto sul podio, per il quale siamo sufficientemente vicini a Williams e Ferrari da contendercelo». Si apre anche un capitolo relativamente nuovo per Ricciardo. Conquistati i galloni di prima guida sul campo, il 2015 sarà l’anno della conferma, con un Kvyat che ha la velocità buona per emergere in qualifica, ma appare ancora acerbo nella gestione della gara. «Non sento alcuna pressione extra, il 2014 è stato un salto già molto grande. Arrivando in un top team, tutti si interrogavano su di me, se potessi essere sullo stesso livello e velocità di Seb (Vettel; ndr), se potessi arrivare a podio. Sento di aver dato risposta a molte di queste domande». Ha la forza della tranquillità dalla sua, non c’è dubbio, e aggiunge: «Ho dimostrato ciò di cui sono capace, si tratta solo di avere il giusto “equipaggiamento”». L’allusione, nemmeno troppo velata, è al pacchetto tecnico. Dovesse avere un mezzo all’altezza delle due Mercedes, allora ci sarebbe da divertirsi, lui che è emerso per quella “aggressività pulita” nei sorpassi: raramente si ricorda una manovra finita male o al limite del regolamento. «E’ importante per lo sport avere almeno una  lotta per la vittoria a più voci. Se la Mercedes vincerà ogni gara non sarà certo bello per i tifosi, che vogliono sempre una variabilità, ed è logico. D’altronde è difficile accusarli e dire “dovete rallentare”, è così che va lo sport. E’ compito di tutti gli altri raggiungerli e speriamo di poterlo fare». f.p.

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