Ci sono due dati che emergono osservando il comportamento delle
gomme Pirelli dopo il Gran premio d’Australia. Da un lato il
miglioramento netto e complessivo delle prestazioni, dall’altro la
costanza e stabilità degli pneumatici. Indicazioni in linea con quanto si aspettava il gommista italiano dopo i test, supportati ora dai dati della prima gara. Mediamente si è andati
più veloci di 2 secondi, raggiungendo il divario massimo nel confronto tra il miglior giro in qualifica quest’anno (
Hamilton, gomma morbida, 1’26”327) e quello delle libere 3 del 2014, ultima sessione indicativa sul giro secco e affrontata sull’asciutto:
3 secondi di differenza.
«Queste cifre sottolineano quello che ci aspettavamo di vedere dopo i test pre-campionato: una significativa riduzione dei tempi sul giro, con vetture che miglioreranno ulteriormente nel corso dell’anno. Ci attendiamo anche nuovi record sul giro su alcuni circuiti», anticipa
Paul Hembery. A Barcellona, dopotutto,
Nico Rosberg nei test a febbraio ha girato a 1 secondo circa dalla prestazione di riferimento al Montmelo e la previsione
Pirelli è assolutamente verosimile.
Continuando con il raffronto dei tempi,
in gara Hamilton ha fatto il giro più veloce in 1’30”945, su gomma media, ed è stato 1”5 più rapido del riferimento 2014 di Rosberg, allora ottenuto con
gomme soft. Se la performance è chiaro sia nettamente migliorata, semmai è mancata l’imprevedibilità nel comportamento della gomma: gli interventi apportati da
Pirelli hanno permesso ai piloti di spingere a
fondo senza subire degrado e curarsi molto meno dei rischi di innalzamento delle temperature e uscita dalla finestra di funzionamento; un bene per la costanza con cui si può esprimere il potenziale della macchina, forse meno se si pensa alla variabilità delle strategie e l’incertezza su eventuali decadimenti improvvisi dei tempi.
Prestazioni superiori comportano stress maggiori:
«Con questo in mente, abbiamo introdotto evoluzioni alla struttura di tutti i nostri pneumatici posteriori, perché siano in grado di sopportare il maggiore sforzo derivante dall’aumento delle prestazioni delle vetture», ha aggiunto
Hembery.
f.p.
2014 GIRO PIU’ VELOCE PER SESSIONE |
2015 |
FP1 |
01:31,840 |
MEDIUM |
01:29,557 |
MEDIUM |
FP2 |
01:29,625 |
SOFT |
01:27,697 |
SOFT |
FP3 |
01:29,375 |
SOFT |
01:27,867 |
SOFT |
Qualifiche |
01:30,775 |
SOFT |
01:26,327 |
SOFT |
Gara |
01:32,478 |
SOFT |
01:30,945 |
MEDIUM |