Più ti avvicini al limite, più emergono le criticità della monoposto di solito. Al giovedì del
Gran Premio del Bahrain 2015 parla anche
Jenson Button e lo fa per spiegare come, sì la
MP4-30 è decisamente migliore della 29, tuttavia, oltre al motore c’è di più (che non va). Affinamenti che fanno parte praticamente del programma di lavoro di qualunque team, forse
Mercedes esclusa, legati al carico aerodinamico da ricercare.
«Dobbiamo migliorare in tante diverse aree, siamo ancora molto bassi sul carico aerodinamico», spiega l’inglese.
Con tutte le noie sulla
power unit è legittimo che
lo sviluppo aerodinamico del progetto sia passato momentaneamente sullo sfondo:
«L’efficienza della macchina e la guidabilità sono molto buoni, però ci manca deportanza. Lo sappiamo, quando hai una base molto buona poi inizi ad aggiungere carico».
Quando accadrà non è ancora detto, sebbene gli indizi vadano tutti verso il Gran Premio di Spagna a Barcellona:
«Spero lo faremo nelle prossime gare, ovviamente se avessimo più potenza saremmo più competitivi, ma non lo saremmo comunque a sufficienza per lottare davanti», dice onestamente.
Un minor carico ha consentito anche di lavorare su elementi della monoposto altrimenti “coperti” dall’efficienza aerodinamica:
«Quando senti di non avere abbastanza downforce vedi più problemi, da un lato è positivo scovarli e lavorarci per risolverli, così quando arriverà maggior carico li avrai già sistemati e speriamo di trarre enormi benefici».
Non smette di aver fiducia sul futuro, che si augura regali
maggiori incrementi prestazionali alla McLaren-Honda di quanto non accadrà agli altri team:
«A Barcellona vedremo un buon passo in avanti». Dall’altro lato del box,
Fernando Alonso fissa nuovamente l’obiettivo per le qualifiche: accesso in Q2 per dirsi “contenti”:
«Le prestazioni non cambieranno troppo dalla Cina, ma se le caratteristiche della pista e il week end andranno bene, credo la Q2 sia possibile. E’ un week end chiave per noi nel continuare a progredire, non concentrandoci sulla 13ma, 15ma o 17ma posizione: questa è una priorità secondaria».
Si torna, infine, a parlare degli “allenamenti vietati”, tema caro all’ex presidente
Montezemolo, e
Alonso spiega:
«Questo è uno sport nel quale non puoi provare, è come se nel calcio si andasse a giocare la coppa del mondo con un pallone da basket e non ti permettessero di provare. Dobbiamo adattarci».
Fabiano Polimeni