L’arrivo di Daniel Ricciardo sul traguardo del Gran Premio del Bahrain ha quasi dell’imbarazzante. Togliamo anche il quasi, perché dà l’impressione di un progetto che ha giri e chilometri contati, pronto a rompersi da un momento all’altro. Fosse stato a fine rettilineo il traguardo, il buon Daniel probabilmente avrebbe concluso spingendo la RB11. Dire che sono figuracce inaccettabili è scontato, sia per il team che per il motorista, che d’altronde aveva messo le mani avanti alla vigilia del gran premio, specificando come la conclusione della gara fosse tutt’altro che ovvia. Il motore ha bisogno di una rivisitazione profonda per risolvere i guai che lo affliggono e Chris Horner vuole essere sicuro che ci siano le risorse per garantire un ritorno in fretta a standard minimi di competitività in Renault.
«Sono stato a Parigi tra la Cina e questa gara, ho avuto delle discussioni costruttive con Jerome Stoll, che è componente principale del board in Renault Sport e loro non vogliono trovarsi in questa posizione. Vogliono essere in Formula 1 per competere e vincere, non vogliono questa situazione nella quale sono, di certo non accadrà gratuitamente. L’ha riconosciuto e Renault sembra impegnata alla ricerca di una soluzione», spiega.
Sarebbe meglio parlare della ricerca di molteplici soluzioni, perché c’è il fronte dell’affidabilità da mettere in sicurezza, quello della guidabilità e delle prestazioni sul quale recuperare. «Finora abbiamo avuto problemi a ogni gara, ma deve cambiare. Renault non può permettersi il continuare di questo stato di cose e ne sono profondamente consapevoli». Dal versante telaistico, Barcellona sarà l’occasione per la Red Bull di rivedere un progetto al di sotto delle aspettative e tra le modifiche più evidenti arriverà probabilmente il musetto corto, bocciato nei crash test prima che iniziasse il mondiale: «Avremo un po’ di cose, come tutti gli altri», conferma Horner, che però vuole riportare l’attenzione su un altro elemento: «La cosa significativa per noi sarà quale specifica di motore avremo, perché è un po’ prematuro rispetto ai piani della Renault sull’introduzione dell’evoluzione successiva. Le prossime settimane saranno critiche».
Poche (scontate) parole per il motorista dopo la gara del Bahrain, affidate ad Abiteboul: «Non è un week end da ricordare, ma abbiamo fatto quello che doveva essere fatto. Un’altra rottura sulla macchina di Ricciardo è l’ultima cosa che volevamo vedere, almeno non ha inciso sul sesto posto. A 18 giorni dal week end in Spagna dobbiamo spingere sull’acceleratore e trovare soluzioni definitive, oltre ad aumentare il livello delle prestazioni». Nel frattempo, a Sakhir Ricciardo ha usato il terzo motore termico dell’anno sui quattro consentiti e la fumata bianca all’arrivo lascia presagire l’impiego dell’ultima unità già a Barcellona, dopodiché sarà penalizzazione in griglia a ogni sostituzione ulteriore.
Fabiano Polimeni