E’ azzardato parlare (e pensare) di una missione-sorpasso, certo è che Barcellona e il
Gran Premio di Spagna daranno il via a un “nuovo” campionato. In
Ferrari vogliono essere pronti e
rispondere sul fronte tecnico a una Mercedes subito reattiva dopo la sconfitta in Malesia. Continuare la marcia di avvicinamento, sul
circuito più completo ed esigente sull’aerodinamica dell’intero mondiale, significherebbe affrontare le gare europee con le armi giuste a disposizione:
«Stiamo provando a dar fastidio alle Mercedes e quando qualcosa dovesse andar male a loro, dovremo essere dietro, pronti ad approfittarne. E’ anche importante non lasciarci superare dai team che abbiamo alle spalle» dice
Vettel all’edizione domenicale del Welt.
Non mancheranno gli
aggiornamenti alla SF15-T, attesi con cauto ottimismo e chiamati a dare conferma in pista della bontà dei dati rilevati in fabbrica. Quanti decimi porteranno?
«In Mercedes hanno ancora il pacchetto più forte e non si colma il deficit così rapidamente: abbiamo fatto un passo avanti in inverno, ma servirà un po’ per arrivare sullo stesso piano». Un approccio realista, che non può fare a meno di considerare un quadro complessivo ancora favorevole al team di Stoccarda.
L’avvicinamento al
Gran Premio di Spagna per la
Ferrari vede anche le parole di
Maurizio Arrivabene, sempre alla stampa tedesca, questa volta al Bild am Sonntag, divise tra prolungamenti contrattuali da gestire e speculazioni da bar circolate nelle ultime settimane. Quella utile per ammazzare il tempo ha riguardato il
possibile interesse per Lewis Hamilton, pronto a firmare il rinnovo in Mercedes e passato a Maranello solo per fare acquisti, regalarsi una LaFerrari.
«Perché avrei bisogno di Hamilton quando ho un peso massimo come Vettel? Abbiamo già due campioni del mondo e guarderei maggiormente a un pilota giovane e di talento da affiancare a Sebastian», dice il team principal.
Un profilo ritagliato alla perfezione sulla figura di
Valtteri Bottas,
probabile in Ferrari nel 2017, mentre
per Raikkonen si prospetta la conferma:
«Se continuerà a far bene, estenderemo il contratto per un altro anno». Concetto già noto e destinato a materializzarsi. Oltre a una monoposto ritagliata anche sulle sue esigenze, dettaglio principale nella
ritrovata competitività di Kimi, anche la presenza al muretto di un nuovo ingegnere di pista ha portato i suoi frutti.
«Dave (Greenwood)
è molto intelligente, fa le cose esattamente come dovrebbero. E’ più semplice lavorare con un inglese, mi ricorda Mark (Slade, l’ingegnere dei tempi in McLaren e Lotus; ndr):
entrambi sanno cosa voglio», spiega
Raikkonen.
Difficoltà di comunicazione che non hanno facilitato il rapporto con Antonio Spagnolo, a dire proprio di Slade:
«A Kimi piace avere le informazioni brevi, essenziali, in puro inglese. Sono certo che la cooperazione non sia stata così scorrevole con qualcuno che non sia un madrelingua inglese. Sarò sempre un suo fan e sono contento di vederlo guidare molto meglio dell’anno scorso».
Fabiano Polimeni