Un solo elemento è in grado di intervenire e regalare, di colpo, gare più movimentate e aperte a molteplici interpretazioni: le
gomme. Protagoniste nel bene e nel male, da loro passa
gran parte dello spettacolo e imprevedibilità che si vorrebbero avere ogni domenica. Se nelle prime quattro gare – Gran Premio di Malesia a parte – si è registrato un approccio conservativo da parte della
Pirelli, dalle prossime, per intenderci dopo il Gran Premio d’Austria, ultimo appuntamento per il quale sono già state annunciate le mescole –
supermorbide e morbide -, il fornitore è intenzionato a “osare” maggiormente.
«Puntiamo a portare sempre più i compound più morbidi e in particolare vogliamo utilizzare le super-soft. Forse avremmo dovuto portarle in Bahrain e avrebbe significato una gara con tre soste», ha svelato
Hembery.
C’è chi sottolinea, giustamente, come anche le super-soft non siano più quelle delle prime stagioni
Pirelli, è
Mark Slade (Lotus):
«Anche se le chiamano super-soft, in realtà sono un compound morbido. Sono cambiati i nomi ma le gomme sono più dure. Non credo che faranno cambiamenti radicali, visto che sono soddisfatti della situazione attuale».
Il
Gran Premio di Spagna alle porte vedrà in azione le gomme medie e dure, ma ricordiamo come i team abbiano usato con profitto le morbide nei test invernali, simulando stint di gara fino a 15 giri. Certo non sarà la mescola ideale per Barcellona, tuttavia avrebbe introdotto
un differenziatore in più delle strategie.
Un’altra variabile potrebbe essere quella di
non selezionare mescole contigue nella gamma, quindi morbide e medie o medie e dure, bensì proporre un “salto” sui circuiti che per caratteristiche lo consentono.
Fabiano Polimeni