F1, Bianchi: la situazione è stagnante

F1, Bianchi: la situazione è stagnante
Il papà Philppe: "Non si registrano cambiamenti nel quadro clinico di Jules". A Monaco il ricordo di Alonso e della Manor

22.05.2015 ( Aggiornata il 22.05.2015 14:55 )

Ottavo al traguardo, nono con la penalizzazione inflitta. Jules Bianchi fece l’impresa dell’anno a Montecarlo nel 2014, quella che permette di fatto oggi alla Manor di schierarsi in griglia di partenza. Purtroppo non si registrano novità di sorta nel quadro clinico che lo vede ricoverato a Nizza, in un lungo (e dagli esiti incerti) processo riabilitativo. Philippe Bianchi aggiunge pochi dettagli a quanto non abbia già detto nei mesi scorsi, senza illusioni e con un quadro che non è quello augurato. «La prima cosa, la più importante per noi, è che Jules sia vivo. Sta lottando con le armi che ha, ma in termini neurologici non sono certo abbia la forza di poter fare molto al momento. Finché c’è vita c’è speranza, anche se a un certo punto speri in un miracolo», dice a Canal Plus. La situazione è definita stagnante, un immobilismo che non esclude nessun esito: «Quando ci alziamo ogni mattina pensiamo alla vita di Jules, ma anche alla sua morte. Dobbiamo pensarci perché siamo in una condizione in cui sappiamo che molte cose possono accadere. Tutti noi abbiamo smesso di vivere quel 5 ottobre, è qualcosa che non puoi mai aspettarti», aggiunge il padre. Per un attimo, poi, la mente torna a Monaco 2014, al risultato impossibile: «Era il sogno di Julesm andare a punti in Formula 1 e l’ha fatto con la Marussia. Ero lì e sono stato fortunato abbastanza, quando ha terminato la gara, a essere la prima persona ad abbracciarlo: quelli sono stati momenti incredibili». A rievocare quei momenti sono anche i meccanici e il personale della Manor, che per l’occasione indossano un braccialetto colorato con stampati i numeri dell’impresa: P8 #JB17 e la data del Gran Premio di Monaco 2014. Nel paddock non è mancato nemmeno il ricordo di Fernando Alonso. «Credo sia dura da capire, quando ti trovi su una macchina non competitiva: ottenere dei punti è un qualche tipo di miracolo. E’ quello che ha fatto Jules l’anno scorso e tornare qui senza vederlo insieme a noi in griglia è molto triste». Fabiano Polimeni bracciale-bianchi

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