L’impressione è che lo aspettassero al varco, pronti a criticare la prima marachella di Max Verstappen. E’ arrivata a Montecarlo, ammesso che le colpe siano interamente ascrivibili all’olandese e che non abbia una quota di responsabilità anche Romain Grosjean, “accusato” dal pilota della Toro Rosso di aver frenato 10-15 metri prima del punto di staccata a Sainte Devote. I commissari hanno riconosciuto le colpe tutte in capo a Verstappen, penalizzato con cinque posizioni di arretramento in griglia, da scontare al prossimo Gran Premio del Canada.
Non usa mezzi termini Felipe Massa nel commentare l’accaduto e bolla il giovane olandese come “pericoloso”. «Ha frenato molto in ritardo e quel che è successo è molto pericoloso. Questo dimostra come forse conti l’esperienza in Formula 1 e mi auguro che l’incidente insegni a controllarsi meglio, perché è stato molto pericoloso ed è fortunato a non aver riportato conseguenze».
Quanto conti l’esperienza nell’evitare simili situazioni è decisamente discutibile. Di casi in cui il pilota che segue tampona chi precede ne troviamo in quantità negli annali e proprio Massa lo scorso anno fu “vittima” di Perez, in Canada. O incomprensioni tra “vecchietti”, come Webber-Kovalainen a Valencia nel 2010. «A esser sincero, non era nella posizione di poter superare, non era nemmeno vicino per andare all’interno, era dietro, per cui è troppo quanto successo», aggiunge Felipe. E se, invece, Verstappen il sorpasso in realtà non volesse proprio tentarlo e sia, invece, stato preso alla sprovvista? Senza voler essere troppo indulgenti solo per la giovane età, l’incidente di Montecarlo fa parte delle corse e stigmatizzare oltremodo la manovra può far gioco solo per criticare il fattore-età.
«E’ stato un gran pericolo per lui, perché ha 17 anni e se si fosse fatto male tutti ne avrebbero parlato, “Perché hanno dato la superlicenza a un ragazzo di 17 anni e perché l’ha fatto”, ma non si è fatto male e tutti sono contenti. Devono fare le cose in maniera migliore», conclude Massa.
Fabiano Polimeni