Sarà una scelta verosimilmente ristretta a
Pirelli e
Michelin, quella per il
fornitore di gomme nel triennio 2017-2019 e in regime che continuerà a essere di mono-fornitura. Un bene? A sentire il parere di
Franz Tost, sì. La competizione tra gommisti sarebbe sicuramente una leva importantissima per innalzare le prestazioni delle monoposto, ma priva di aspetti negativi? Affatto. E li elenca il team principal della
Toro Rosso.
«Vorrebbe dire che due team avrebbero le gomme buone e gli altri si ritroverebbero delle schifezze, perché è così che è stato in passato, quando c’era la Michelin, la Renault e Alonso ha un buon ricordo; la Bridgestone con la Ferrari, uno tra i motivi per i quali Michael ha avuto così tanti successi». La preoccupazione legittima è quella di
coperture che verrebbero realizzate sulle esigenze dei team principali forniti da questo o quel gommista, perché nulla più delle gomme è in grado di sanare le criticità di una monoposto.
«Se dovesse tornare il regime di concorrenza avremmo la stessa storia: due fornitori, due team con gomme buone; tre fornitori, tre team e tutti gli altri ad avere gomme che non vanno bene». Ma soprattutto ricorda come si passerebbe dalla Formula 1 dei motori alla Formula 1 delle gomme, scenario sperimentato più volte dal Circus e senza che si avesse un gran spettacolo in pista:
«Stabilizzate le power unit, avremmo un nuovo problema».
Fabiano Polimeni