I misteri dell'incidente di Raikkonen

I misteri dell'incidente di Raikkonen
La scarsità di immagini ha reso un po' nebuloso il motivo dell'uscita al primo giro di Kimi coinvolgendo Fernando: investighiamo l'episodio

21.06.2015 ( Aggiornata il 21.06.2015 23:16 )

L'episodio più discusso del GP austriaco è successo subito al primo giro. E non parliamo dello scatto di Rosberg su Hamilton, che pure ha deciso la vittoria del tedesco, ma di quanto successo due curve dopo e a centro gruppo. Quando in uscita della curva 2 Kimi Raikkonen e Fernando Alonso sono andati a sbattere sul guardrail a sinistra, incrociati fra di loro con la McLaren che ad un certo punto si è arrampicata sulla Ferrari. Un episodio pericolosissimo, tanto che Fernando è andato poi subito a verificare che Kimi stesse bene, ma che si è risolto con una semplice visita "di routine" presso il centro medico (dato che la botta è stata considerevole) senza ulteriori strascichi fisici. Un incidente che ha avuto pure un certo alone di mistero, anche perché le immagini televisive non hanno effettivamente mostrato chiaramente cosa fosse successo. Si è visto Raikkonen ad un certo punto scodare a curva appena passata, finendo con il deviare verso sinistra tagliando su Alonso che si era ormai quasi affiancato. Ma perché la Ferrari aveva iniziato a scodare? Forse era stata proprio la McLaren a colpirla dietro? Purtroppo pare non esista il filmato "onboard" dalla macchina dello spagnolo, che probabilmente avrebbe chiarito molte cose, se non tutto. Non resta dunque che chiedere direttamente ai due piloti protagonisti, cominciando con il chiarire un equivoco che ha fatto discutere: non è vero che una volta sceso dalla macchina Kimi abbia rifiutato di dare la mano a Fernando; è che i due se l'erano data già ben prima, ma non tutte le riprese TV l'hanno mostrato. Questo è ciò che ha raccontato Kimi Raikkonen in merito all'urto: «Non so esattamente cosa sia accaduto prima dell’incidente: le gomme hanno pattinato in un punto strano. Ero in un tratto piuttosto veloce e improvvisamente ho sbandato sulla sinistra. Non mi sono accorto di nulla, è successo tutto molto in fretta. Purtroppo la mia gara è finita lì. È stato un brutto fine settimana, ora pensiamo alla prossima corsa». Un po' evasivo, ma il finlandese non ha certo cambiato registro rispetto ad altre dichiarazioni nel corso della stagione. E per quanto riguarda Fernando Alonso? È stato davvero lui a toccare da dietro la Ferrari causandone la perdita di controllo? «No, assolutamente - spiega il pilota McLaren - io ero dietro qualcosa come 5-6 metri. Ho visto che Kimi ha avuto del wheelspin (cioè pattinamento da mancanza di trazione, ndr) e tutti hanno cominciato a sfilarlo da tutte le parti. Io sono passato a sinistra ma a quel punto mi è venuto addosso. Non c'è stato nulla da fare per nessuno dei due. Ma l'importante è che non sia successo nulla a entrambi, perché è stata una bella botta. Sono dovuto passare al centro medico proprio perché il sensore di decelerazione ha superato i valori limite». Analizzando il camera car di Raikkonen alla luce anche da quanto affermato dai piloti, e posto che non vi sono ragioni per pensare che non abbiano detto in modo veritiero il proprio punto di vista, effettivamente si nota che già all'uscita della curva 2 (una da seconda marcia) e già a volante dritto, i led sul volante della Ferrari schizzano verso destra, verso il limitatore di giri. Questo indica effettivamente una mancanza di aderenza, uno slittamento delle gomme che permette al motore di salire di giri, proporzionalmente a come le gomme ruotano senza trazione. Tuttavia la macchina ancora non scarta, proprio perché la curva è già stata superata e il volante è dritto, e sempre osservando i led (ma anche ascoltando il rumore del motore) si nota che Raikkonen riesce a salire di due marce, se non tre, arrivando sempre quasi istantaneamente a limitatore (immaginatevi dunque come stavano girando a vuoto le ruote posteriori) prima che la perdita di trazione diventi ingestibile. Causandone la scodata prima leggermente a destra e poi in modo ormai incontrollabile a sinistra. A quel punto Alonso che seguiva, proprio per la mancanza di trazione (e quindi di spinta in avanti) sulla Ferrari, si era affiancato a sinistra e si è visto arrivare addosso la rossa. Che Raikkonen abbia "rallentato" (in senso relativo, beninteso) lo si vede anche per come si allontanano quelli che lo precedono. Insomma, la causa non è stata una toccata eventuale di Alonso, che anche se fosse avvenuta sarebbe stata causata appunto dalla differenza di velocità di Raikkonen e dunque non imputabile allo spagnolo. Di conseguenza il quesito diventa: ma perché la Ferrari di Kimi ha pattinato a quel modo? Il finlandese non sa usare l'acceleratore? Le gomme erano troppo fredde? O che altro? Va detto che una F1, per quanto potente, è ben difficile faccia pattinare le gomme a sterzo dritto quando non è in partenza e non è più in prima marcia. Nondimeno, in seconda marcia la coppia sulle ruote è sempre considerevole, e si possono aggiungere altri fattori negativi quali le gomme ancora piuttosto fredde (per di più di mescola soft, quella più dura qui) magari sporche per aver fatto la curva fuori traiettoria, e anche lo scollinamento in quella zona che tende un poco ad alleggerire la monoposto. Però non è che agli altri nella stessa situazione sia accaduto qualcosa di simile, almeno non nella stessa entità. E che, nonostante tutto, il passaggio ai rapporti superiori non abbia limitato questa perdita di trazione, resta piuttosto strano. Ricordiamo che spesso è proprio una "manovra" dei piloti quella di salire di marcia (prima del consueto, cioè) per limitare la tendenza al sovrasterzo su certe curve piuttosto scivolose: il cosiddetto "undershifting" (cambiare "sottogiri", cioè ben prima del limitatore) perchè il motore dopo la cambiata si trova in una zona più "bassa" della curva di coppia; in più i rapporti lunghi abbassano (è un principio della fisica) la coppia alle ruote. A maggior ragione ciò deve funzionare sul dritto, oltre che in curva. Insomma, la questione su cosa abbia causato quel pattinamento resta aperta, e probabilmente la saprebbero definire solo i motoristi e i telemetristi della Ferrari. Ferme restando un paio di possibili considerazioni. Intanto Raikkonen ha reagito d'istinto da pilota "duro" continuando a tenere giù il gas e salendo subito di marcia: ma forse, se avesse invece semplicemente alleggerito un po' l'acceleratore, l'episodio sarebbe finito in modo molto meno distruttivo. Certo, perdendo qualche posizione. Che la necessità di dover "dimostrare qualcosa a tutti i costi" gli si stia ritorcendo contro? Non sarebbe la prima volta che accade, nelle corse. Seconda considerazione: e se fosse vero quanto Kimi già aveva detto nel dopo-Montreal? Cioè che la power unit Ferrari ha alle volte problemi di erogazione? Lì era facile ironizzare, perché il retrotreno gli era "scappato" in pieno tornante e quindi il suo testacoda poteva essere assimilato a quello apparentemente simile (ma non uguale) che aveva fatto pure Hamilton in prova. Per la serie: "ha sbagliato ad accelerare e cerca scuse", a dir poco. Però stavolta tutto è accaduto a volante dritto: è ben diverso. E considerando come i motori elettrici abbiano la tendenza ad intervenire in modo piuttosto secco, alla "off-on", a questo punto non sembra più peregrino ipotizzare che il Kers Ferrari abbia un innesto piuttosto brusco, tale (ricordiamo che parliamo di un centinaio e mezzo di cavalli…) da causare queste perdite di aderenza in trazione. Questo al di là (o in sommatoria) di eventuali mappature "speciali". Resta da capire perché sulla macchina di Raikkonen sì e su quella di Vettel no, ma del resto non è detto che i settaggi siano identici. Perciò potrebbe essere un particolare dei propulsori Ferrari 2015 ancora da affinare, ora che i tecnici di Maranello hanno saputo sfruttare maggiormente la parte elettrica della power unit. Probabilmente qualche informazione in più in merito uscirà nei prossimi GP (o test). Oppure mai… Maurizio Voltini Austrian Grand Prix Race Austrian Grand Prix Race

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