F1, Susie Wolff si interroga sul futuro

F1, Susie Wolff si interroga sul futuro
In attesa che arrivi una chance, spiega: «Non posso attendere per sempre»

26.08.2015 ( Aggiornata il 26.08.2015 17:43 )

«Sono molto ambiziosa, ma anche realista. Sarà dura, molto dura». A dirlo è Susie Wolff, guardando alle prospettive future per la sua carriera in Formula 1. Il ruolo di test driver a vita non è quel che cerca, ma le opportunità per guadagnarsi un sedile in griglia latitano e pensando al prossimo anno non scarta nessuna strada. «Non posso attendere per sempre, ai margini, che arrivi la mia chance», ha dichiarato alla Cnn, all’interno di uno speciale dedicato alle donne in Formula 1. «Non sembrano esserci molte chance per il prossimo anno, sarà un inverno di riflessione, sia che si materializzi o meno un’occasione». Le apparizioni nelle giornate di test, i chilometri al volante nel corso delle sessioni di prove libere, non si è andati oltre nell’esperienza con la Williams e quando, dopo l’Australia, il team scelse di coprirsi le spalle a seguito dell’infortunio di Bottas ingaggiando Sutil, per Susie è stato probabilmente un indizio inequivocabile. «Non è stato il momento migliore della mia carriera. Il primo pensiero è stato per Valtteri, che è un amico, ma egoisticamente, da pilota, il secondo fu: “Ok, avrò la mia chance?”. L’annuncio di Adrian Sutil mi ha resa ancor più determinata per fare un buon lavoro quando salgo in macchina», ricorda, non senza calarsi nei panni del team, che non poteva affidarsi a una debuttante assoluta, priva anche della superlicenza: «Avevano una macchina veloce abbastanza per andare a podio e un tester che non aveva mai guidato una Formula 1 prima: cercavano qualcuno con esperienza in gara e posso comprenderlo». Se il rapporto tra Wolff e Williams proseguirà anche nel 2016 non è chiaro, Claire Williams ha aggiunto: «Susie deve continuare a lavorare e assicurarsi di essere il pilota completo che può essere. Al momento è il nostro test driver, vedremo al termine della stagione dove arriveremo». Fabiano Polimeni

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