Virtual Safety Car, Ricciardo si interroga

Virtual Safety Car, Ricciardo si interroga
Rosberg ha sfruttato al meglio la ripartenza a Austin, ma Daniel si chiede: Perché era così vicino?

27.10.2015 ( Aggiornata il 27.10.2015 17:52 )

Nella domenica da dimenticare di Nico Rosberg a Austin, c’è un lampo di furbizia, quello al termine del primo periodo di neutralizzazione della gara. La Virtual Safety Car aveva congelato le posizioni e dietro Hamilton e Kvyat c’erano Ricciardo e Rosberg, che è stato in assoluto il più lesto a interpretare la fase che porta alla ripartenza della gara, superando la Red Bull senza possibilità di replica. Non è troppo convinto di come siano andate le cose, il pilota australiano. «Con la VSC dovresti conservare il distacco e Rosberg non era esattamente dietro di noi, era qualche secondo alle spalle, così quando l’ho visto vicino sotto la virtual safety car ho pensato che sarebbe arretrato nuovamente», spiega. In realtà Nico è rimasto ben incollato alla Red Bull, interpretando ancora meglio il momento della ripartenza. «Mi ha passato e sembrava che ci fosse la bandiera verde. Non so cosa sia successo, io ho seguito le indicazioni essenzialmente. Credo che dovremo parlare della VSC in generale, perché non è chiaro il momento in cui torna a essere corsa vera». Ricciardo sottolinea in particolare di non aver ricevuto alcun messaggio sul periodo di neutralizzazione che volgeva al temine, 10 secondi prima che si possa tornare a gareggiare: «Ti trovi a guidare, dover seguire un tempo di riferimento, poi devi controllare la tabella al muretto: è stato una situazione un po’ confusionaria, non so perché, domenica più che in altre gare». Rosberg non è mai finito sotto indagine per l’accaduto, pertanto ha saputo interpretare al meglio la situazione, prendendo in controtempo Ricciardo, che ribadisce, però, il punto chiave: «come ha fatto a essere così vicino». I distacchi sembrano dare ragione a Daniel, visto che tra lui e Rosberg c’erano 3” al termine del quarto giro, poi nel corso del quinto, dopo il T2, era a 2”8, momento nel quale è stata esposta la VSC. A fine giro il divario restava di 2”6, ma nel corso del giro 7, dopo il T1 e in periodo di VSC, era sceso a 1”2, poi 0”6 nel T2 e 0”89 sul traguardo, con il restart dato all’ottavo giro, in curva 3. Fabiano Polimeni

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