Rosberg: "Ho fatto un bel giro, tutto qui"

Rosberg: "Ho fatto un bel giro, tutto qui"
Ora però è più rilassato e lo conferma la stretta di mano "distensiva" con Hamilton. Ma teme problemi in gara dalle gomme posteriori

31.10.2015 ( Aggiornata il 31.10.2015 22:25 )

Alla quarta pole consecutiva - 1’19”480 - Nico Rosberg stavolta fa gli scongiuri: nei tre Gp precedenti Nico si era sempre fatto fregare partendo dal palo e le gare le ha vinte tutte e tre Hamilton. Però a fine prove si è finalmente tolto la smorfia di tristezza delle ulime settimane dal viso ed è esploso in un grande sorriso. “Oggi è andata bene, mi sono sentito in palla e ho fatto un bel giro. Tutto qui. Non ho una spiegazione precisa per la mia pole, sono andato bene per tutto il week end e ho trovato un buon bilanciamento per le qualifiche”. Rosberg la fa semplice, però la sua superiorità stavolta è stata netta. In tuti i giorni. Sulla pista viscida del primo giorno aveva rifilato 4 decimi a Hamilton, sabato mattina l’ha preceduto di appena 14 millesimi ma poi in qualifica si è scatenato: di nuovo 4 decimi più rapido del tre volte campione del mondo nella Q1 (con le gomme medie) e poi quasi 2 decimi - 188 millesimi per la precisione - più rapido di Hamilton nella Q3 decisiva. Solo nella Q2 è stato dietro a Hamilton di 2 decimi. Ma è stato bello (per lui) vedere che mentre i due giravano assieme, Hamilton davanti a lui abbassava i tempi ogni giro e Rosberg regolarmente pochi istanti dopo gli migliorava il crono. Rosberg mira chiaramente a vincere questo Gp per recuperare la 2° posizione in campionato da Vettel e sfatare la tradizione negativa delle tre sconfitte consecutive partendo sempre dalla pole. Ma è anche preoccupato dalla vicinanza degli avversari. “Ci sono anche Vettel e Red Bull subito dietro, siamo tutti in meno di un secondo, non è un gran divario. E in gara le gomme dietro andranno a sfaldarsi con questa pista scivolosa, per cui bisogna stare attenti. Siamo tutti molto vicini e tutti i primi cinque possono andare bene”. Rosberg è stato talmente bravo stavolta che Hamilton, sorpreso e spiazzato, si è affrettato a stringergli la mano mentre i due andavano al peso appena scesi dalle auto. Il primo gesto di distensione dopo il “fattaccio” del cappellino nel retropodio del Gp Usa. Alberto Sabbatini

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